Davvero incredibile come alcune celebri opere siano state costruite nell’antichità. Opere immense, che hanno richiesto senza dubbio una grande attività di progettazione e di realizzazione, proprio come le piramidi di Giza. Sicuramente queste costruzioni sono note per essere tra le più affascinanti realizzazioni del mondo antico.

Ma come sono state costruite in realtà? Quali sono le modalità con le quali queste gigantesche costruzioni sono state messe a punto? Una nuova ricerca ha messo in evidenza la possibile modalità con la quale potrebbero essere stati trasportati i vari blocchi per la realizzazione delle piramidi.

Come è stato trasportato il materiale?

Nel corso del tempo sono stati tanti gli esperti che si sono fatte molte domande sulle piramidi di Giza. Ancora oggi, però, queste costruzioni costituiscono un vero e proprio mistero, perché ci si chiede come sia stato possibile realizzare delle opere così immense, con i mezzi che erano disponibili a quel tempo.

Infatti per la realizzazione di queste grandiose opere sono stati usati tantissimi blocchi che arrivavano da alcune cave che si trovavano in luoghi lontani rispetto all’altopiano nel quale le piramidi sono state effettivamente realizzate.

Ci sono diverse ipotesi che sono state effettuate in merito al trasporto dei materiali necessari fino al luogo di riferimento. Ora una nuova ricerca potrebbe aver dato delle inedite risposte per quanto riguarda il modo in cui potrebbero essere state messe a punto queste grandi piramidi.

Il ruolo del fiume Nilo e del canale

Secondo lo studio, effettuato dal Centro europeo CEREGE di Aix-en-Provence, ad avere un valore importante nella realizzazione delle piramidi di Giza sarebbe stato il fiume Nilo, nello specifico il canale che è conosciuto con il nome di ramo di Khufu.

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L’obiettivo dell’utilizzo di questo canale di comunicazione era quello di compiere un trasporto di materiali vari e di provviste fino all’altopiano di Giza. Erano gli ingegneri egiziani a prevedere l’utilizzo di questo canale, che attualmente non esiste più.

Il gruppo di ricerca, con risultati che sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of sciences, ha spiegato che in una fase iniziale le immense piramidi si affacciavano proprio su questo canale del fiume Nilo.

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Con una ricerca effettuata sui pollini fossilizzati, gli esperti hanno potuto ricostruire ciò che è avvenuto nell’area dell’antico canale del Nilo che oggi non esiste più. Con un’apposita ricostruzione è stato possibile avere a disposizione dei risultati davvero interessanti, che hanno permesso di comprendere cosa è successo nel corso di 8.000 anni in merito ai cambiamenti fluviali sull’intera pianura alluvionale di Giza.