Il settore automobilistico affronta un 2023 segnato dall’incertezza delle vendite, con la speranza di promuovere l’auto elettrica

Il 2022 è stato un anno molto difficile per il settore automotive. La crisi dei semiconduttori, iniziata nel 2020 a seguito della pandemia, è continuata per tutto l’anno. Ciò ha causato un rallentamento della produzione globale a causa della mancanza di parti di ricambio come quelle riguardano l’impianto frenante (leggi informazioni sull’impianto frenante nel dettaglio), il sistema elettrico e tanti altre funzionalità fondamentali per il funzionamento di un’automobile, che ha ridotto il numero di nuovi veicoli disponibili e ha causato anche un calo della domanda.

Questa situazione sembra continuare nel 2023. Riuscire ad aumentare la domanda sarà infatti una delle sfide del settore automobilistico per questo nuovo anno.

Le previsioni indicano un miglioramento del fatturato

Sebbene, come sottolinea Seatl’intero settore automobilistico chiuderà l’anno con una leggera battuta d’arresto in termini di vendite di veicoli“, gli esperti del settore prevedono che le vendite miglioreranno entro il 2023.

Le previsioni per il prossimo anno indicano un leggero miglioramento del fatturato rispetto ai due anni precedenti, principalmente come conseguenza della normalizzazione della filiera e dei problemi di carenza di alcuni componenti.

Un’altra delle sfide che il settore deve affrontare è quella di risolvere tutti i problemi legati alla produzione e alla stabilizzazione dei costi delle materie prime, rafforzando così la filiera. Per fare questo, è fondamentale porre fine alla carenza di semiconduttori.

Le auto impiegano più tempo per arrivare alla concessionaria perché non ci sono abbastanza camion per trasportare tutti i veicoli dalle fabbriche, poichè c’è una grande carenza di camionisti e ciò sta rendendo difficile l’intera operazione logistica, ritardando anche le consegne delle auto ai clienti. Questo sarebbe un altro dei punti che il settore deve combattere se vuole migliorare la sua situazione nel 2023.

Per tutto il 2022, l’industria dei semiconduttori è cresciuta a due cifre, vicino al 14%. Questi dati hanno fatto prevedere al settore che nel 2023 la situazione potrebbe ribaltarsi, il che provocherebbe anche un calo del prezzo dei veicoli nuovi.

Promuovere l’auto elettrica: ecco l’obiettivo principale

Senza dubbio, l’elettrificazione del parco automobilistico globale è il grande obiettivo che deve raggiungere il settore. Le sfide per il 2023 sono le stesse degli anni. Va risolto il problema dei punti di ricarica, cioè facilitarne l’installazione perché in questo momento è complicato e ci vuole molto tempo.

La piena commercializzazione dell’auto elettrica al 100%, è ancora lontana. Il prossimo anno i numeri delle auto elettriche cresceranno a doppia cifra, ma a una velocità non certo auspicabile per gli obiettivi ambiziosi che molti dei governi europei si stanno prefissando.

L’instabilità di Elon Musk metterà a rischio Tesla

La grande incertezza per il settore automobilistico nel 2023 è cosa accadrà a Tesla, la regina indiscussa delle auto elettriche. L’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk ha danneggiato il marchio automobilistico, in parte, perché per finanziarlo il miliardario ha venduto quasi 40 miliardi di dollari di azioni Tesla. Ciò ha fatto perdere agli investitori la voglia di investire in Tesla. Il valore delle sue azioni, infatti, è sceso del 65% fino alla fine del 2022.

Gli esperti ritengono che Tesla sia un’azienda molto complessa ed è estremamente difficile sapere come dettagliare la sua evoluzione quest’anno: è un vero arcano in termini di aggiornamenti di prodotto, consegne, strategia di vendita, comunicazione.

Due dei suoi concorrenti hanno un problema simile, Lucid e Rivian. Entrambe le società hanno consegnato meno auto del previsto, facendo perdere fiducia agli investitori.

Per recuperare questa fiducia, gli analisti ritengono che nel 2023 debbano recuperare i dati di produzione e vendita. Secondo Adam Jonas di Morgan Stanley, questo sarà un “anno di rinascita” per l’industria, a patto che abbiano i soldi.

Sulla pazienza degli investitori, Sam Fiorani, vicepresidente delle previsioni globali sui veicoli presso AutoForecast Solutions, spiega che si esaurirà quest’anno, poiché le prospettive economiche si inaspriscono ed i tassi di interesse rendono gli investimenti molto meno vantaggiosi.

Sia per Tesla, sia soprattutto per i produttori più tradizionali, non promuovere l’ascesa dell’auto elettrica, avvertono gli addetti ai lavori, potrebbe rappresentare un rischio significativo per l’industria, poiché potrebbe causare la distruzione di posti di lavoro e la perdita di competitività.