In occasione della Giornata della Memoria, questa sera verrà trasmesso un film bellissimo e commovente, intitolato Zack – Cane eroe e racconta come l’amore di un cane è in grado di salvare le persone in un momento difficilissimo. Scopriamo insieme la storia vera.  

Zack – Il cane eroe, la trama  

Il film Zack – Il cane eroe è ambientato nella Germania della Seconda Guerra Mondiale e in cui troveremo al centro della trama il legame indissolubile tra un pastore tedesco e un bambino. Siamo negli anni Trenta e le leggi di Norimberga vietano agli ebrei di possedere un animale domestico. Di conseguenza anche il pastore tedesco Zack viene allontanato dalla sua famiglia il cui padroncino è un bambino di soli 10 anni.  

Joshua è disperato, ma non può fare nulla per il suo amico fedele. In un primo momento Zack girovaga per le strade di Berlino, quando viene catturato e adottato da un ufficiale delle SS, Ralph. L’amico a quattro zampe viene condotto in un campo di concentramento e successivamente addestrato per terrorizzare i prigionieri dopo aver aiutato a radunarli.  

Dopo giorni di duro addestramento Zack viene ribattezzato Blitz ed è diligente al suo nuovo lavoro, fino a quando un giorno viene distratto da qualcosa. In particolare sente un odore molto familiare e ben presto scopre che al campo di concentramento è arrivato anche Joshua per il quale non ha mai perso la fedeltà, ma soprattutto l’amore.  

Il giovane riuscirà a farsi assegnare il compito di dar da mangiare agli animali e sarà la sua unica occasione per star vicino al suo fedele amico. Nonostante questo, la vita di Joshua è sempre e costantemente in pericolo. Per questo sia lui che il cane scappano dal campo di concentramento. Per loro si prevede un lungo e pericoloso cammino fino a quando non incontrano i partigiani. 

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Il film Zack si ispira ad una storia vera?  

La pellicola Zack – Il cane eroe è stato scritto e diretto dalla regista Lynn Roth. La bellezza, nonostante il tema, del racconto ha succitato la curiosità di molti che si chiedono se sia tratta da una storia vera. A tal proposito è stata la cineasta stessa a svelare qualcosa.  

Innanzitutto, la storia non si ispira ad un fatto realmente accaduto. Tuttavia, gli avvenimenti storici fanno parte del periodo dell’Olocausto, quindi possiamo dire che in parte è così. Inoltre, in un’intervista, la Roth aveva ammesso di essersi innamorata della storia dopo aver letto il romanzo omonimo di Asher Kravitz.  

Decise quindi di trasformarlo in una pellicola adatta a tutta la famiglia in cui non solo viene descritto il periodo storico dell’olocausto, ma viene messo in evidenza l’amore che si crea tra un cane e il proprio padrone e che a volte supera ogni barriera e difficoltà.  

L’autrice non ha voluto ricorrere ad alcun effetto speciale o espediente fantasioso, ma si è basata semplicemente sulla natura incredibile di un cane quando si trova di fronte a diverse situazioni. Il tutto è nato comunque per puro caso.  

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Lynn Roth si trovava in Israele per tenere un master sul cinema quando è stata avvicinata da uno degli studenti che le ha regalato un libro scritto da Asher Kravitz. Il racconto l’ha incantata perché aveva un approccio unico alla Shoah e allo stesso tempo aveva come protagonista un cane. Da qui le è nata l’idea del film.