La vicenda del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro ha destato molto scalpore. Viene oggi ricordato il fatto come una delle pagine più tragiche dell’Italia repubblicana.

All’interno della faccenda si situano alcuni personaggi di cui forse si conosce poco, ma che hanno avuto un ruolo importante nel tentativo di salvare Aldo Moro dalla sua triste fine. Per esempio uno di questi personaggi è costituito da Monsignor Curioni. Cerchiamo di scoprire di più su di lui.

Chi era Monsignor Cesare Curioni

Monsignor Cesare Curioni è nato ad Asso nel 1923. Per più di 32 anni ha avuto l’incarico di cappellano capo nel carcere di San Vittore a Milano. Poi è diventato ispettore generale dei cappellani penitenziari. Il suo ruolo fu anche molto attivo nel cercare di avere rapporti diplomatici più distesi con Paesi per esempio come Cuba, in cui riuscì ad avere cappellani cattolici nelle carceri.

Nel 1966 ricevette una medaglia d’oro rilasciata dal Comune di Milano per la sua attività e per lo studio del problema dei penitenziari. In quell’occasione c’era anche l’allora Presidente del Consiglio Aldo Moro.

Il ruolo di Monsignor Curioni nella vicenda di Aldo Moro

Monsignor Cesare Curioni ebbe un ruolo fondamentale nella vicenda che interessò il rapimento di Aldo Moro. Infatti diventò a livello nazionale il mediatore del Vaticano con i rapitori. Nel 1978, quando era cappellano generale delle carceri in Italia, è stato direttamente Papa Paolo VI ad assegnargli questo ruolo per ottenere una comunicazione con le Brigate Rosse, per vedere se fosse possibile liberare Aldo Moro attraverso il pagamento di un riscatto.

Monsignor Curioni si confrontò così in prima persona con uno dei fatti più complessi della storia italiana. Affrontò delle vicende molto difficili, perché dovette interagire anche con terroristi e con i servizi segreti di Paesi che spesso erano in conflitto.

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Il suo ruolo comunque fu determinante, perché è stato un cappellano penitenziario, fra i più alti ruoli occupati a quel tempo, che ha sempre incentivato il dialogo. Lo abbiamo detto anche quando ha specificato che interagì con Paesi dominati dal regime comunista, fra i quali, oltre a Cuba, c’era anche la Polonia.

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Dal 1982 al 1992 occupò il ruolo di presidente della commissione ministeriale dei cappellani militari. La sua attività diplomatica venne sempre riconosciuta fra le più importanti. Monsignor Cesare Curioni è morto il 12 gennaio 1996, quando aveva 73 anni.