Amate, sottovalutate, violate, ammirate, e spesso stereotipate. Eppure, da sempre, le donne rappresentano un centro propulsore di vita ed energia, esempio di una resistenza quotidiana che corre trasversalmente rispetto alle epoche storiche ed alle coordinate geopolitiche in cui vivono ed hanno vissuto.

Promosso dall’amministrazione comunale di Atrani in occasione della giornata internazionale dei diritti delle donne, “Voci di donne”, evento previsto in programma per sabato 9, alle ore 18, presso la sala consiliare del borgo più piccolo d’Italia, vuole rappresentare un momento per celebrare le mille sfaccettature e la centralità della figura femminile nella società; perché di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva.

L’incontro sarà introdotto da Il canto delle donne, della nota poetessa Alda Merini, interpretato da Angela Di Lieto della Compagnia Teatrale Atellana, che eseguirà anche Il Monologo di Mirandolina tratto dalla Locandiera di Goldoni.

A seguire, la prof.ssa Lucia Ferrigno, già docente di Filosofia e Storia, oltre che autrice di numerosi romanzi e recentemente premiata a Londra al Premio Letterario Internazionale “The Alchemy of Poetry” per il racconto L’araba Fenice inserito nella raccolta tutta al femminile Fabula, parlerà di Storie ed emozioni dell’Universo femminile. Di sensibilità e forza, di bellezza e rabbia, di cenere e rinascita. Di luci e ombre: perché la vita di ogni persona è fatta di questo, ma quella delle donne un po’ di più.

L’Avv.ta Stefania De Martino, da sempre al fianco delle donne nella battaglia per i diritti e contro la violenza di genere, parlerà di parità di genere e di tutto ciò che è necessario per raggiungerla. Un tema, quest’ultimo, che non può non essere analizzato in modo interconnesso rispetto alla violenza. Che non è soltanto fisica e che troppo spesso affonda le proprie radici nella disparità tra uomo e donna, in famiglia così come nella società, ed in rapporti di potere diseguali.

Sarà, inoltre, anche un’occasione per riflettere sui diritti acquisiti dalle donne e su quelli mancati; un momento per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche ma anche un’opportunità di confronto sulla condizione femminile presente e futura, per e con le donne. Soprattutto, sarà un modo per uscire fuori dalla retorica esclusivamente celebrativa dell’8 marzo, restituendo alla ricorrenza un ideale concreto da praticare anche nei restanti 364 giorni dell’anno.