Riaperte le indagini sulla morte di Vittorio Senatore nel terzo anniversario della sua scomparsa.

A riportarlo è il quotidiano “La Città” in apertura dell’edizione di questa mattina.

Il ragazzo cetarese morì in seguito ad un incidente stradale ancora in parte avvolto nel mistero, nelle prime ore del 15 settembre 2019, all’altezza del Lloyd’s Baia Hotel di Vietri Sul Mare.

Quello compiuto ieri dalla procura della Repubblica di Salerno rappresenta un passo in avanti che consentirà certamente di fare luce su di una vicenda che ancora oggi è avvolta nel mistero.

A spingere per la riapertura del fascicolo, chiuso da più di un anno, sono stati i genitori di Vittorio, non pienamente convinti della linearità della vicenda della morte del proprio ragazzo.

Secondo i genitori, infatti, il figlio sarebbe stato investito da uno scooter e non sarebbe, invece, morto in seguito all’impatto.

La tesi sostenuta da Monica e Domenico Senatore, ed avvalorata dai loro medici legali Angelo Rizzo e Giuseppe Consalvo, sarebbe avvalorata dal fatto che sul corpo del piccolo Vittorio non sarebbe stata condotta l’autopsia nei giorni successivi alla sua scomparsa.

I medici, al tempo, sostennero che a causare la morte di Vittorio Senatore fossero state le gravi lesioni agli organi interni come, ad esempio, lo scoppio del fegato, il distacco del rene, e le fratture costali.

Una tesi, quest’ultima, che non ha mai convinto i genitori del ragazzo, insospettiti anche dall’atteggiamento poco collaborativo nelle indagini dei tre compagni che erano con lui quella sera: in particolare, i genitori hanno accusato due ragazzi di omicidio stradale e un terzo soggetto che era in sella allo scooter insieme a Vittorio di favoreggiamento personale.

Il fascicolo è ora sulla scrivania del procuratore capo della Repubblica di Salerno Giuseppe Borrelli e del procuratore aggiunto Francesco Soviero.

Particolarmente soddisfatti del risultato raggiunto i genitori di Vittorio, che, promettono di continuare a dare battaglia, considerando la riapertura delle indagini “un segnale” giunto dal figlio.

Proprio nei giorni scorsi, non a caso, era comparso un manifesto commemorativo in ricordo della scomparsa di Vittorio, commissionato dai genitori, nel quale si indicava in modo chiaro la loro tesi, secondo cui il ragazzo non sarebbe morto per un incidente, ma dopo essere stato investito.

Starà ora alla Magistratura salernitana fare luce e giustizia sulla vicenda.