Pubblichiamo integralmente un contributo, che si configura come una recensione del libro “Il sentiero delle formichelle” di Alessia Castellini – Tra Pagani & Tramonti oltre che un interessante reportage sull’ ipotesi storica accreditata della presenza – in origine – dell’icona della Madonna delle Galline di Pagani nella chiesa di Sant’Elia a Tramonti. Il testo è a cura di Maria Apicella, membro dell’Associazione Promozione Sociale Il Miglio Santo sezione di Tramonti, ed è redatto in collaborazione con il professor Aniello Asconese, presidente dell’associazione Promozione Sociale Il Miglio Santo, che ha la sua principale sede a Pagani.

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di Maria Apicella

A volte è lecito pensare che due paesi come Pagani e Tramonti non abbiano nulla a che fare l’uno con l’altro. Totalmente diversi sotto molti aspetti : quello geografico , culturale e paesaggistico . In realtà ci sono molti punti che uniscono questi due paesi. Il primo è scritto nel libro di Alessia Castellini con “ Il Sentiero delle Formichelle” pubblicato il 7 maggio 2024. Questo libro riporta alla luce una storia dimenticata da tutti noi, e grazie ai valori che porta con sé non dovremmo mai dimenticarla. “A Tramonti le donne erano come le montagne: arrivavano a squarciarsi il corpo pur di vedere i frutti della propria esistenza, pur di sostentare chi avevano attorno.” La storia è ambientata negli anni Quaranta in Costiera Amalfitana . Le protagoniste sono Rachele e Nannina che attraversano la montagna ogni giorno come “laboriose Formichelle” trasportando pesanti sporte di limoni fino alla costa di Maiori.

“Una femmena ‘e viaggio, una formichella.”

Rachele fiera delle tradizioni del suo paese crede che il mondo in cui vive abbia regole dure a cui sia giusto sottostare e sopportare mentre Nannina, la sua gemella opposta, sogna di sfuggire ai vincoli imposti dalla loro reale quotidianità e crede che non sia giusto sopportare tutto questo. Sulle tracce di questa storia arriveranno 80 anni dopo Ninfa e Alelí, due sorelle anch’essi di carattere opposto, scoprono la storia di Nannina e Rachele e andranno alla ricerca di un segreto di famiglia nascosto da troppo tempo. In questa ricerca è incastonata la descrizione di Tramonti, nei suoi luoghi, nella sua cultura e nella sua storia. Questo libro è molto di più di un semplice racconto storico, mette in evidenza la forza e il lavoro delle donne di Tramonti.

“La fila indiana di donne lungo il sentiero scosceso a metà strada tra Paterno Sant’Elia e Minori…… Sembravano tante formichelle operose, ognuna con una mollica sulla testa.”
A queste donne è stato dedicato uno dei più importanti sentieri di trekking di Tramonti e della costiera amalfitana, ovvero il “Sentiero delle Formichelle” che ripercorre tutto il viaggio delle formichelle per trasportare limoni fino a Maiori e Minori.

Ma come può un libro che parla della popolazione di Tramonti essere connesso con Pagani?

Grazie alla storia di questi due paesi che in certi punti spesso coincide. Questa è stata ripresa dalla scrittrice nel capitolo 5. Già nel 1940 c’era l’usanza che il popolo dei Tramonti andasse a Pagani per assistere alla festa della Madonna delle galline, mossi da grande devozione . Nel capitolo interamente dedicato alla vergine è spiegato il perché ci sia questa tradizione, con il racconto orale sulla storia del quadro della Madonna delle Galline e di come sia stato scoperto dalle galline e quindi il racconto delle sue origini.

La tradizione orale che anche i paganesi conoscevano ripeteva:
“Passarono dieci anni poi venti, poi trenta.. là dentro però ci stava ancora o’ quadro d’a Madonna d’o Carmine che iniziò a rovinarsi.” Racconta la tradizione orale di come la Madonna andando in sogno al sagrestano chiedeva di riparare la chiesa, ma il Rettore non lo fece. “A Madonna disse che era l’ultimo avvertimento, che altrimenti se ne andava da sola in un posto dove perfino ll’animale avrebbero tenuto a lei cchiù e ll’omini.” E così la Madonna dopo una tempesta arrivò a Pagani dove le galline la scoprirono e il quadro fu ritrovato dai contadini e portato nell’Arciconfraternita.

Dagli studi compiuti recentemente dal professore Aniello Ascolese di Pagani dopo 500 anni, finalmente si è potuto definire un’ipotesi accreditata della provenienza dell’Icona della Madonna delle Galline dalla Palestina e come sia arrivata a S. Elia e infine sia partita da lì verso Pagani.

Il Sentiero delle Formichelle inizia proprio da Paterno Sant’Elia, nei pressi della chiesa di Sant’Elia dove in origine verso il X secolo sia stata costruita da confratelli laici, provenienti dalla Palestina che la dedicarono al Profeta Elia loro ispiratore, e chiamati originariamente fratelli dell’Annunziata che poi nel XII secolo presero il nome di Ordine della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo detti Carmelitani, provenienti dalla Palestina ed Sant’Elia a Tramonti il profeta che ha ispirato la nascita dei Carmelitani è stato custode dell’Icona Bizantina della Madonna del Carmelo detta delle galline.

Prima di questa ricerca non si conosceva l’origine della chiesa ma, solo che la Madonna venisse da una Chiesa di Tramonti.

L’ipotesi viene definita con un libro che sarà a breve pubblicato sull’Ipotesi delle Origini della Madonna del Carmelo detta “delle galline” di Pagani, che la chiesa da cui proviene il quadro della Madonna delle Galline sia la vecchia Chiesa di Paterno Sant’Elia, che per anni dopo la peste è stata abbandonata e che l’Icona dopo che la Chiesa sia stata distrutta da un alluvione seguendo le vicissitudini dei pochi confratelli che fuggivano sia prima arrivata a Campinola vicino al Valico di Chiunzi, dove fu costruita una cappella privata a lei dedicata, per arrivare dopo oltre un secolo, infine portata da qualche anima buona in un sacco alle porte dello Spogliaturo appartenente all’Arciconfraternita dell’Annunziata devoti della Madonna del Carmelo di Napoli detta la Bruna a Pagani.

Dopo una pioggia abbondante che portò sabbia e rena essa venne coperta e poi infine sia stata scoperta dalle galline che razzolavano nella sabbia. E da quel momento in poi era il 1609 iniziano i miracoli e inizia la storia appassionata di questa Icona e del suo Santuario che viene conosciuta in tutto il Mondo per la sua storia e i suoi miracoli.

La scrittrice ha voluto riprendere questa storia appassionante nell’evidenziare la connessione tra i due paesi, che, anche se completamente diversi, hanno come punto di congiunzione la loro storia e le tradizioni di ognuno, in simbiosi con l’altro.

Proprio come scritto nel libro il popolo di Tramonti già precedentemente si recava con fede verso il paese di Pagani in un vero e proprio pellegrinaggio.