Dissente completamente dalla versione di Paolo Sandulli ed annuncia il proseguimento della battaglia legale il proprietario di maggioranza di Torre Asciola, Giuseppe Ferraioli, figlio della storica titolare della fortezza Clelia Del Gaizo.

Decisamente differente la visione sulla situazione del sito storico rispetto a quella dell’artista, che, dopo aver lasciato la Torre nella scorsa estate, ha annunciato battaglia legale nei confronti della parte maggioritaria della proprietà.

Paolo Sandulli ha sostenuto, in una recente intervista ad Amalfinotizie, ad avvalorare la sua tesi e difendere la sua quota di titolarità del sito storico, che vi sono altri proprietari di Torre Asciola, appartenenti alla famiglia Del Gaizo e residenti in America.

Mi fa piacere che “l’artista” solo ora si preoccupi di sapere se ci sono altri eredi della famiglia Del Gaizo. Se viene da me gli dico chi sono e come fare a rintracciarli visto che appartengono alla mia famiglia.
Risulta alquanto strano che solo ora se ne preoccupi, perché quando l’artista deteneva la Torre per farci il commercio vendendo le sue opere non si sia mai posto il problema di conoscerli o di sapere chi fossero. O meglio lo posso immaginare magari perché avrebbe dovuto pagare un regolare fitto? Bravo all’artista!
Fra l’altro mi fa anche piacere che lui stesso ammetta che vuole trovare altri proprietari appartenenti alla famiglia Del Gaizo, e non ad altre famiglie appartenenti ad altre generazioni e soprattutto quelli provenienti da realtà esterne e distanti dalla Costiera Amalfitana. Solo mia madre, in piena solitudine, come testimoniano le sentenze del Tribunale di Salerno che si sono susseguite dal 1986 ad oggi, ha tutelato questa torre e, in generale, la nostra famiglia“.

Sandulli ha lanciato una più generale riflessione sull’overtourism in Costiera Amalfitana, evidenziando il timore che Torre Asciola possa diventare una struttura ricettiva. 

Ebbene, proprio a quest’ultima frase gli vorrei ricordare che da sempre, ed anche catastalmente, la destinazione d’uso della Torre è residenziale, e non commerciale, come invece è stata utilizzata dall’artista per anni, anche come laboratorio per la produzione e per la vendita di prodotti di ceramica. In ogni caso non sta a lui decidere cosa farne: dovrebbe utilizzare la sua villa a tre piani con garage sita nei pressi del Comune di Praiano per la vendita delle sue opere, come è gusto che sia. Anzi, a tale proposito mi chiedo come abbia potuto in tanti anni, in barba alle vigenti leggi, mantenere un forno per la cottura e produzione delle ceramiche in una Torre storica danneggiandone le murature interne“.

La sentenza della Cassazione di poco meno di un anno fa, che ha imposto all’artista di lasciare la Torre, non ha fermato la battaglia legale da entrambe le parti..

Su una cosa ha, infatti, ragione Sandulli: le battaglie giudiziarie non sono terminate, ci rivedremo in Tribunale per scoprire come ha acquisito la Torre presso un notaio di Avellino e, peraltro, da un non parente di Luca Milano, successivamente alla sua morte, avvenuta in modo tragico“.

Saranno i tribunali a dirimere la vicenda nel modo opportuno: al momento la storica torre, simbolo iconico della città, è nel pieno suo possesso. Quale sarà il suo futuro?

Ora è davvero di tutti: come avrebbe voluto mamma, la sua Torre è finalmente visitabile gratuitamente a chiunque lo voglia“.