Sono undici sui tredici complessivi i comuni della Costiera Amalfitana interessati dal ddl promosso da Roberto Pella, vicepresidente vicario di Anci. Nei territori di Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala e Tramonti il primo cittadino potrà candidarsi oltre il secondo mandato perché al di sotto dei 5mila abitanti. Guardano oltre Maiori e Vietri, di poco sopra la soglia interessata.

Nel tardo pomeriggio di ieri è stato approvato il terzo mandato per i sindaci dei paesi con meno di cinquemila abitanti. L’aula del senato ha infatti dato l’ok con 190 voti favorevoli, 23 astenuti e nessun contrario al ddl riguardante il mandato dei sindaci, il controllo di gestione e la non conferibilità di incarichi. Così il provvedimento, approvato già dalla Camera lo scorso novembre, è legge. Il testo coinvolge un numero importante di enti del territorio nazionale – si arriva al 70% del totale con ben 5.521 unità-. Ma il dato sale vertiginosamente se prendiamo in esame i paesi costieri, con meno residenti rispetto alle conurbazioni interne ai territori.

La Costiera Amalfitana, con i suoi tredici Comuni, vivrà quindi una sorta di rivoluzione. Al 31 dicembre 2021, infatti, si rileva come in undici comuni – Amalfi, Atrani, Cetara,
Conca dei Marini, Furore, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala e Tramonti – il numero di residenti sia inferiore al 5mila. Si avvicina molto alla soglia massima Amalfi: l’ex Repubblica Marinara è ferma a 4 921 abitanti. Vicina anche Positano con 3768. Non saranno invece interessate dal terzo mandato Maiori (5 374) e Vietri sul Mare (quest’ultima ben oltre i 7mila residenti nell’ultima rilevazione).

Volendo allargare il discorso anche ai paesi della Comunità Montana dei Monti Lattari – dove per la costiera Amalfitana figurano, oltre ai già citati Scala e Tramonti, anche Corbara e Sant’Egidio del Monte Albino – vediamo come quest’ultimo sia ampiamente oltre la soglia interessata con 8.715 abitanti, mentre per Corbara, 2523 residenti, vi è la possibilità di vedere in carica la stessa figura per un massimo di quindici anni.