Ricordare Raffaele Ferraioli politico, imprenditore ed uomo ad 81 anni dalla sua nascita: questo lo scopo dell’incontro dal titolo “Serenata a Furore” che si è svolto ieri sera presso l’Hostaria di Bacco di Furore alla presenza di rappresentanti delle istituzioni locali, amici e conoscenti dell’iniziatore del turismo esperienziale in Costa d’Amalfi.

Una “summa” della sua vita quella portata avanti ieri sera, in cui i relatori della tavola rotonda hanno ricordato le opere compiute nel corso della sua lunga vita di imprenditore ed amministratore locale, oltre che da “host” di turisti attenti e consapevoli, capace di sviluppare un vero e proprio transfer emotivo nei confronti di chi visitava il territorio della Divina, ponendo le basi per iniziative sviluppate negli anni successivi anche da altri attori della zona.

Fu uomo di pensiero e di azione, ben consapevole delle problematiche che avrebbero afflitto la Divina Costiera: ci aveva ammonito sull’overtourism già svariati anni fa”, ha ricordato il sindaco di Minori Andrea Reale che, tra i primi cittadini della zona, ha portato i saluti istituzionali all’iniziativa organizzata presso la storica locanda furorese insieme al suo collega di Agerola Tommaso Naclerio: “Ricordo quando, nel 2011, ho iniziato i miei primi passi in politica, Ferraioli tracciò a me la volta rispetto ad una strategia: sapeva gettare il cuore oltre l’ostacolo”.

Molto sentito è stato il ricordo di chi, come la consigliera comunale di Furore Antonella Marchese, ha ricordato il ruolo di Ferraioli nella sua duplice veste di uomo e di amministratore locale: “Ho avuto la fortuna di viverlo: aveva qualità che lo rendevano al di sopra della media. Chi sceglie di dedicare energie alla collettività deve preventivare anche che sarà oggetto di critiche. Anche chi lo critica, tuttavia, non può negare la sua grandezza. Ha pensato allo sviluppo del territorio, fu il Pericle di Furore”.

Aveva l’urgente necessità – ha aggiunto la Marchesedi far uscire il territorio dall’anonimato, e ci riuscì anche organizzando eventi come il Premio di Giornalismo ed il Marmeeting. Credeva in ciò che faceva ed in ciò che diceva, il suo grande progetto fu quello di rendere servizio alla Politica con la P maiuscola”.

E proprio attraverso questo modus operandi Ferraioli seppe dare un’identità turistica ad una realtà come Furore a prevalente vocazione agricola. Lo ha ricordato, nel suo intervento, il giornalista Sigismondo Nastri, che ha ricordato, citando alcuni suoi interventi, la capacità di raccogliere e divulgare brani e racconti della tradizione orale popolare, sulla base dei quali ha contribuito a forgiare l’identità culturale locale nell’ultimo mezzo secolo.

Furore inizialmente era solo un luogo di passaggio – ha ricordato lo storico giornalista della Costiera Amalfitana – Da Bacco noi ragazzi venivamo a mangiare qualcosa di tipico a basso prezzo. Ferraioli seppe dare un’identità al borgo: una delle sue qualità era la capacità di stringere sodalizi con persone autorevoli per ottenere risultati per la città che amministrava”.

Sodalizi come quello con Nino D’Antonio e Luciano De Crescenzo, che scelse di soggiornare nel periodo estivo a Furore e, alla fine della sua vita, anche di essere sepolto nel cimitero del Paese dipinto.

Ma non sono mancate pagine buie nella lunga vita amministrativa di Ferraioli, che fu coinvolto da una lunga vicenda giudiziaria sul caso Furore Inn oltre che mentre era alla guida del c.d. Patto Territoriale. Casi, questi ultimi, portati all’attenzione della cronaca dalla stampa dell’epoca e poi conclusisi con la piena assoluzione per l’ex sindaco di Furore nel 2010 da parte della Cassazione. A ricordare questa fase lunga che rischiò di minare la carriera politica di Ferraioli è stato l’avvocato Giani.

Ma in tanti hanno voluto essere presenti alla serata in ricordo dell’ex sindaco di Furore, che a vario titolo ebbero il piacere e l’onore di conoscerlo personalmente o di collaborare con lui a vario titolo: dallo scrittore Gabriele Cavaliere all’artista Carla Viparelli al presidente di Unicem e vicesindaco di Aquara Enzo Luciano, al prof. Rino Mele ed al giornalista Flavio Pagano, che pur non essendo stati presenti all’evento per cause di forza maggiore hanno inviato il loro saluto ai partecipanti alla tavola rotonda di ieri sera.

Infine, la serata si è conclusa con un momento conviviale all’insegna della filosofia nutrizionale dell’oste furorese, divenuto poi sindaco della città, la cui filosofia, profondamente orientata a seguire i dettami della dieta mediterranea, è stata ricordata, in chiusura della tavola rotonda, dal dottor Michele Scognamiglio, esperto in Scienza dell’Alimentazione.

Protagonisti della cena conviviale alcuni dei piatti più apprezzati di casa Bacco, su tutti i “ferrazzuoli alla nannarella” tanto cari ad Anna Magnani e Federico Fellini nel corso del loro lungo soggiorno furorese del 1947, durante le riprese de L’Amore, eseguiti dallo chef di Bacco Raffaele Afeltra e dalla sua brigata sotto lo sguardo attento di Erminia Cuomo, moglie di Ferraioli e gelosa custode delle migliori ricette della tradizione furorese.

Al termine, i presenti hanno autografato il manifesto dal titolo “Raffaele e Furore: un’autentica storia d’amore”, un vero e proprio telo della libertà, un’installazione volta a raccogliere le testimonianze di chi lo ha conosciuto e nella serata di ieri ha voluto ricordarlo ed omaggiarlo.

Si ringrazia Andrea Fusco per gli scatti.