Oggi 11 novembre segna l’inizio della cosiddetta Estate di San Martino. Un periodo dell’anno molto particolare, scopriamo perchè.

Perchè si dice Estate di San Martino e cade oggi 11 novembre

Nell’emisfero australe il fenomeno si osserva tra fine Aprile e inizio Maggio, mentre nell’emisfero boreale a inizio di Novembre, o perlomeno entro le prime due settimane del mese.

Infatti San Martino viene festeggiato l’11 Novembre.

Il nome ha origine dalla tradizione del mantello, secondo la quale Martino di Tours (poi divenuto San Martino), nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà del suo mantello; poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l’altra metà del mantello: subito dopo, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite.

Martino nacque a Sabaria Sicca (odierna Szombathely, in Ungheria) in un avamposto dell’impero romano alle frontiere con la Pannonia.

Il padre, tribuno militare della legione, gli diede questo nome in onore al dio della guerra, Marte.

Da bambino si trasferì coi genitori a Pavia ed è qui che trascorse l’infanzia.

Ma a dieci anni fuggì di casa per due giorni, che trascorse in una chiesa.

Nel 331 un editto imperiale obbligò tutti i figli di veterani (come il padre di Martino) ad arruolarsi nell’esercito romano e così fu reclutato nel corpo scelto Scholae Imperiali, composto di 5000 unità.

Disponeva quindi di un cavallo e di uno schiavo.

Fu inviato in Gallia, presso la città di Amiens, vicino al confine, dove passò la maggior parte della sua vita da soldato.

Faceva parte, all’interno della guardia imperiale, di truppe non combattenti che garantivano tra le altre cose l’ordine pubblico, il trasferimento dei prigionieri e la sicurezza di importanti personalità.

Estate di San Martino: storia o leggenda

Ora, si narra che nel 335 ci fu un inverno piuttosto rigido.

Martino, ancora militare, incontrò un mendicante seminudo (come abbiamo detto in precedenza).

Nel vederlo soffrire di freddo durante un episodio di forte maltempo, tagliò in due il suo mantello (la clamide bianca della guardia imperiale) e lo offrì a lui.

Di lì a poco il tempo migliorò, usci il sole e il clima si fece più mite.

Il nome di “estate di San Martino” è condiviso con le culture iberofone e francofone, nei paesi anglosassoni viene chiamata Indian Summer (“estate indiana”), mentre in alcune lingue slave, tra cui il russo, è chiamata Bab’e Leto.

Durante l’estate di San Martino venivano rinnovati i contratti agricoli annuali; da qui deriva il detto “fare San Martino”, cioè traslocare.

Durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo, che solitamente viene abbinato alle prime castagne.

Questa tradizione è celebrata anche in una famosa poesia di Carducci intitolata appunto San Martino.

Anche nella poesia “Novembre” di Giovanni Pascoli troviamo alcuni accenni all’ estate di San Martino.

L’estate di San Martino (Nachsommer, 1857) è anche uno dei romanzi più celebri di Stifter.