Nonostante conviviamo forzatamente con la pandemia da Covid-19 da un anno e mezzo, ancora capitano episodi di discriminazione verso coloro che hanno contratto il virus.

L’ultimo spiacevole episodio, in tal senso, si è registrato ad Eboli dove una ragazza è stata cacciata da una pasticceria perché si è ammalata, e poi guarita, di covid.

La giovane, durante la giornata di domenica, prima di pranzo si è recata in una pasticceria del suo quartiere con l’intento di comprare dei dolcetti a conclusione del pranzo domenicale.

Insieme alle due figlie la donna si è recata in pasticceria felice di realizzare il rito domenicale, a cui quasi nessuna famiglia ebolitana, ma anche campana, rinuncia. Appena giunta però sull’uscio della pasticceria, la sgradevole sorpresa.

In risposta al suo “buongiorno” la donna si è sentita dire di andare via, è stata trattata male ed è stata rispedita a casa. A nulla sono valse le sue parole: la donna aveva infatti contratto il covid ma era anche guarita come testimonia anche il Green Pass in suo possesso.

Episodio spiacevole dunque quello capitato ad una giovane donna di Eboli, episodio che ci fa capire che dopo più di un anno e mezzo di pandemia non tutti hanno capito che il covid non sceglie le sue vittime e che, chi lo prende, non è un “untore”.