Negli ultimi anni della sua vita Raffaele Ferraioli scrisse numerose interessanti riflessioni sul turismo in Costiera Amalfitana: di seguito ne proponiamo una, dal titolo “La Casa Impertinente”, che è molto attuale.

Già alla fine dello scorso decennio, quando fu redatta, era chiara la tendenza all’aumento vertiginoso delle presenze in Costiera Amalfitana. Ferraioli individuò lucidamente alcuni elementi che già allora destavano preoccupazione e che, poi, sono deflagrati negli anni successivi: tra questi, la progressiva trasformazione delle case in strutture ricettive e la turisticizzazione – auspicata in passato ma divenuta eccessiva e sregolata – della Montiera.

Elementi, questi ultimi, che a fronte di servizi pubblici scarsi o, comunque, inadeguati a coprire le esigenze di una popolazione in netta e continua crescita, si sono manifestati in tutta la loro criticità.

Di seguito l’intervento dal titolo “La Casa Impertinente”*

*di Raffaele Ferraioli

Il fenomeno della turisticizzazione (termine brutto ma quanto mai eloquente) delle terre alte della costa d’Amalfi, esploso in questi ultimi anni, non può non essere considerato positivo. Le nuove prospettive di sviluppo sociale ed economico fanno ben sperare in un riequilibrio territoriale da sempre auspicato ma mai ottenuto”.

La destagionalizzazione e la più equa distribuzione dei flussi turistici nella nostra area cominciano ad essere una realtà e questo è un dato a dir poco confortante. Pur tuttavia ogni medaglia ha il suo rovescio e lo sfondamento della capacità di carico in quasi tutte le contrade collinari invase dalle nuove folle di turisti non può non preoccupare chi è consapevolmente impegnato nel “governo” di queste comunità“.

I segnali negativi non mancano: inadeguatezza dei servizi pubblici di trasporto, armatura territoriale carente, scarsa disponibilità di aree di parcheggio, potenziale insufficienza di dotazione idrica, servizi di informazione e di assistenza insufficienti)“.

C’è, inoltre, un altro fenomeno collegato alla crescita della domanda turistica, poco avvertito ma da tenere sotto controllo: la progressiva trasformazione delle abitazioni in strutture ricettive spinge i proprietari ad ampliare la disponibilità di spazio abitabile a discapito di quello pertinenziale. Più posti letto, meno ripostigli, più bagni per gli ospiti, meno cantine e depositi vari. Più sottotetti e meno soffitte“.

La casa si spoglia delle sue pertinenze, diventa sempre più “impertinente”. Aumentano i vani che fanno reddito. I bisogni di ricovero di attrezzi e suppellettili che pure sono impellenti come vengono risolti? Facendo una bella (!) baracca di lamiera nei pressi di casa! E così questi manufatti “precari, non fissati al suolo” proliferano e imbrattano il nostro paesaggio in maniera indegna“.

L’integrità estetica delle nostre colline se ne va a far friggere ma “nisciuno se ne ‘mporta.”L’atttenzione è tutta rivolta a gonfiar il portafoglio. Tutto il resto è pampuglia“.