Continua ad essere protagonista del dibattito pubblico a Ravello la futura soppressione del Monastero di Santa Chiara, elemento di inestimabile valore per la città della musica.

La comunità di Ravello, come testimoniato anche nel giorno dell’addio da parte di due delle tre “suore ribelli” dal monastero, ha scelto di schierarsi compatta in difesa del Monastero: è giunto, ora, anche un altro importante intervento a supporto del convento delle Clarisse.

Ultimo degli interventi a difesa dello storico sito conventuale ravellese è stato quello di Paolo Imperato, già sindaco di Ravello dal 2006 al 2010, nonchè presidente dell’associazione culturale Ravello Nostra.

Sulla vicenda del monastero a Ravello – ha commentato – assicuro che faremo tutta intera la nostra parte per difendere secoli di storia, di cultura e di spiritualità che tale complesso ha rappresentato per Ravello. Lo faremo attraverso una battaglia che restituisca verità, giustizia e dignità alla virtuosa disobbedienza delle consorelle“.

Lo faremo senza se e senza ma per rivendicare l’autenticità della vera Chiesa che non può tollerare epurazioni dietro la finta maschera del mancato allineamento agli ordini superiori – ha aggiunto Imperatospecie se gli stessi sono discutibili sul piano canonico, oltre che riprovevoli sul piano etico, fino a suonare come testimonianza antisinodale“.

Nei giorni scorsi, anche l’ex sindaco Salvatore Di Martino, oggi capogruppo dell’opposizione in consiglio comunale, sabato aveva chiesto la celebrazione di un consiglio comunale ad hoc per una presa di posizione chiara e inequivocabile del governo cittadino.

Nella giornata di ieri, in occasione della messa domenicale, padre Francesco Capobianco ha dato il suo personale benvenuto nella comunità di Ravello alle tre nuove clarisse del monastero, rassicurando, indirettamente, sulla futura sopravvivenza del monastero.