Si allungano i tempi delle indagini peer la morte di Manuel Cientanni, il 29enne di Pontecagnano scomparso nel pomeriggio del 14 agosto scorso in un tragico incidente in mare tra Cetara ed Erchie, i cui contorni sono ancora poco chiari. Il corpo del giovane era, poi, riemerso 48 giorni dopo in avanzato stato di decomposizione.

Come si legge nell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino in un articolo a firma di Viviana De Vita, i medici incaricati di effettuare l’esame autoptico sulla salma del giovane al fine di accertare la precisa dinamica del tragico incidente hanno chiesto ai sostituti procuratori Morris Saba ed Alessandro Di Vico, titolari del fascicolo, una nuova proroga per il deposito delle perizie. Si tratta della seconda richiesta in seguito alla scadenza dei termini fissati dalla Procura che, in un primo momento, aveva dato ai medici 90 giorni di tempo per elaborare le proprie conclusioni.

A determinare la proroga la particolare complessità dell’esame autoptico, resa tale dall’avanzatissimo stato di decomposizione in cui era riemerso il corpo di Manuel.

L’autopsia effettuata sulla salma si concentra, soprattutto, sulla evidente frattura al cranio, sulla parte sinistra della tempia, e sul taglio all’arteria brachiale della spalla. Ulteriori chiarimenti necessari nell’ambito delle indagini, su cui si stanno concentrando gli inquirenti, riguardano il telefono sequestrato al 19enne che si trovava in barca in compagnia della vittima, ma anche su chi abbia guidato l’imbarcazione al momento dell’incidente.

La relazione degli inquirenti è attesa entro fine febbraio.