Le condizioni ambientali in alcune parti del nostro pianeta non sono sempre state uguali a quelle attuali. Forse ben pochi sanno che i primi uomini che tentarono di arrivare in America si sarebbero trovati ad avere a che fare con un enorme muro di ghiaccio. Una barriera incredibile, alta (per fare un paragone con un palazzo) fino a 300 piani. Lo ha scoperto il geologo Jorie Clark, che, in seguito a dei ritrovamenti, ritiene che un tempo l’accesso al Nord America fosse bloccato.

Le caratteristiche del muro di ghiaccio

Quindi probabilmente, in seguito alle prove che il geologo avrebbe trovato, a bloccare l’accesso al Nord America c’era questo muro gigantesco fatto tutto di ghiaccio. Più precisamente si trattava di varie calotte ghiacciate, la cui altezza fa davvero meravigliare.

Le calotte di ghiaccio di cui stiamo parlando, infatti, erano alte tra i 455 e i 910 metri. Qualcosa di straordinario, che nessun edificio costruito al mondo almeno è riuscito ancora a raggiungere.

La formazione di questi muri ghiacciati sarebbe avvenuta tra 14.000 e 15.000 anni fa. Soltanto circa 13.800 anni fa si sarebbe raggiunta una prima apertura che consentiva l’accesso alla parte Nord del continente americano.

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Come i geologi hanno scoperto l’esistenza delle calotte di ghiaccio

I geologi sono stati molto accurati nelle loro analisi che hanno permesso di stabilire questa meraviglia naturale del nostro pianeta. Infatti hanno esaminato dei materiali radioattivi a cui quella zona dell’America sarebbe stata esposta, una volta arrivati allo scioglimento di questi ghiacciai di cui presuppongono l’esistenza.

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Adesso, secondo gli esperti, la sfida è riuscire a trovare delle prove che ci facciano comprendere come ci potrebbero essere dei reperti archeologici in quelle aree, per provare che effettivamente i primi ad arrivare in America ebbero accesso dalle coste del Pacifico.