Il green pass che tanto ha fatto discutere nelle ultime settimane non è una novità. Già dal 1713, infatti, vennero rilasciati due “lasciapassare” a due donne di Sacile.

Il lasciapassare, fu concesso ad una donna di 56 anni e a sua figlia di 16 per poter uscire fuori dalla città friulana, che al tempo stava vivendo una terribile pestilenza.

L’antico green pass è stato scovato da un esperto di antiquariato in un mercatino ed è un documento amministrativo ufficiale del comune.

Il testo del documento recita tali parole: “Si partono da questa città libera, per gratia di Dio, da ogni sospetto di mal contagioso gl’ infrascritti, à quali si può dar in ogni luoco libera prattica”.

Successivamente, vengono anche descritte le fattezze fisiche delle due donne: “58 anni, pelo castagno, statura alta e P.G. 16 anni, pelo castagno, statura bassa, quindi la firma Vando Vando”.

Il fortunato “trovatore” ha poi iniziato una ricerca, preso dalla curiosità di tale documento. Indagando, ha scoperto che la città di Sacile era in emergenza “peste” già dal 1461.

Proseguendo nella sua ricerca, Elvi China ha anche scoperto un regolamento che i cittadini dovevano seguire in tempo di peste.

Un Magnifico Consiglio eleggeva i provisores contra peste (i provveditori contro la peste) o provisores salutis Sacilli (i provveditori per la salute di Sacile).

Questi, fornivano i pass per muoversi all’interno e all’esterno della città. I mercanti che arrivavano da luoghi appestati, invece, venivano messi in quarantena.

Per il ricovero degli incurabili e pericolosi per la contagiosità del male, fu  costruito un lazzaretto, severamente sorvegliato. Insomma, ancora una volta la storia ci insegna!

Foto: Il Gazzettino