È la 50esima fatica di Antonio Florio quella apprezzata nella Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo e inserita nella programmazione di questo 72esimo Ravello Festival.
Ennesimo lavoro di ricerca del maestro napoletano che ha riproposto al grande pubblico piccoli e grandi tesori della scuola musicale napoletana. Sul palco della Città della musica con la sua Cappella Neapolitana, ha dato vita a Bello Tiempo Passato, il primo intermezzo comico di cui si abbia traccia, scovato nella biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella parte di un manoscritto datato 1653 dell’opera Il Disperato innocente di un compositore quasi sconosciuto, Francesco Boerio che, come argomentato dal musicologo Dinko Fabris nell’incontro che ha preceduto lo spettacolo e nel quale è stato presentato il DVD dell’opera, per temi e personaggi usati, potrebbe essere uno pseudonimo usato da Andrea Perrucci.
I bravissimi musicisti della Cappella Neapolitana sotto la guida di Florio, per riportare il pubblico in epoca barocca hanno adoperato strumenti d’epoca, così nei giardini della Villa sono risuonate le note del cembalo, della tiorba, del chitarrone, del calascione, oltre che dei violini e del violoncello ed hanno accompagnato le gesta delle quattro maschere protagoniste della vicenda: un Napoletano (oste alla ricerca di clienti da abbindolare) interpretato da Pino De Vittorio, un Calabrese (forestiero e perciò vittima predestinata) interpretato da Giuseppe Naviglio, Rosario Totaro ha dato voce allo Spagnolo (il solito soldato fanfarone) mentre Olga Cafiero ha vestito i panni di un Ragazzo (che si prende gioco dei tre). Ciliegina sulla torta i costumi, curatissimi, firmati da Annalisa Giacci.
Applausi meritati per musicisti ed interpreti ma soprattutto per Florio capace sempre di stupire.
ph. r. caramiello