E’ in corso in queste ore l’autopsia sul corpo del ragazzino, dodicenne, deceduto sabato mattina presso l’Aquafarm di Battipaglia dopo essersi lanciato da una delle attrazioni del parco divertimenti.

Non sono stati ritenuti sufficienti, infatti, gli indizi e le prove rilevate dagli inquirenti giunti sul posto poco dopo il decesso del piccolo, avvenuto improvvisamente ed in pochi minuti.

Il ragazzino originario di Pompei, infatti, stava trascorrendo una giornata di relax insieme alla famiglia nell’acquapark sulla litoranea di Battipaglia, quando, dopo esser giunto in acqua da uno scivolo, avrebbe iniziato a sentirsi male, vomitando, per poi svenire e morire nel giro di pochi minuti, sotto gli occhi attoniti dei presenti e dei soccorritori del 118.

Sul posto, poco dopo, sono giunte le forze dell’ordine: le indagini – come riportato dalla testata giornalistica online Fanpage – sono state affidate agli uomini della Squadra Mobile della Questura di Salerno. Subito dopo sono stati iscritti nel registro degli indagati il titolare e i gestori dell’Aquafarm, nonché gli addetti alla sicurezza del parco acquatico.

L’ipotesi più accreditata sembrerebbe essere quella dell’incidente: il ragazzino di Pompei potrebbe, infatti, aver battuto la testa sullo scivolo.

Resterebbe in campo, però, anche l’ipotesi del malore fatale, probabilmente di una congestione.

Soltanto i risultati definitivi dell’autopsia, tuttavia, potranno fugare ogni dubbio sulle cause della morte del piccolo.

Non è la prima volta che presso l’Aquafarm di Battipaglia si verificano episodi simili: era il 15 Agosto del 2015 quando un indiano morì, a causa di una congestione fatale, all’interno di una delle piscine del parco.