Benedetto Antonio erano due degli otto figli di Tommaso Buscetta. Il loro destino è stato segnato da Cosa Nostra.

Chi erano Benedetto e Antonio Buscetta?

Tommaso Buscetta, boss di Cosa Nostra, ha avuto otto figli nel corso della sua vita. Benedetto e Antonio, nati rispettivamente nel 1948 e nel 1950, sono i due figli più conosciuti, ma purtroppo anche i più tragici. La loro storia è segnata dalla violenza e dalla crudeltà della mafia siciliana, culminata con la loro morte durante la terribile “lupara bianca”.

Nel settembre del 1982, Benedetto e Antonio furono rapiti a Palermo mentre si trovavano all’interno della loro auto. Questo atto brutale fu eseguito su ordine di Totò Riina, il potente capo del clan dei Corleonesi. L’obiettivo del rapimento era ottenere informazioni sul nascondiglio del padre, Tommaso Buscetta, che si era trasformato in un collaboratore di giustizia.

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Sfortunatamente, i due fratelli subirono torture e sevizie per costringerli a rivelare le informazioni desiderate. Nonostante le sofferenze inflitte loro, Benedetto e Antonio mantennero un coraggioso silenzio, rifiutando di tradire il padre e le loro convinzioni.

La loro lealtà li portò però a pagare un prezzo estremamente alto. Dopo essere stati torturati, i loro corpi furono bruciati e distrutti in modo da rendere impossibile l’identificazione o il recupero delle loro spoglie. Questa crudele pratica, conosciuta come “lupara bianca“, era finalizzata a cancellare ogni traccia delle vittime e a seminare terrore tra coloro che osavano sfidare la mafia.

La morte di Antonio e Benedetto Buscetta

La morte di Benedetto e Antonio fu solo una delle numerose tragedie che colpirono la famiglia Buscetta durante la sanguinosa “seconda guerra di mafia“. In quel periodo, altri parenti di Tommaso Buscetta furono presi di mira e uccisi brutalmente. L’onda di violenza e vendetta dei Corleonesi sembrava non conoscere limiti, colpendo indiscriminatamente chiunque fosse considerato un nemico o un ostacolo.

La perdita di Benedetto e Antonio ha causato un dolore incommensurabile nella vita di Tommaso Buscetta. La loro morte tragica e ingiusta ha ulteriormente consolidato la sua determinazione a collaborare con la giustizia e a denunciare l’organizzazione criminale che aveva portato alla distruzione della sua famiglia.

Nata a Vallo della Lucania, nel corso della sua vita ha sviluppato la passione per la scrittura e per la cucina. Si occupa di intrattenimento e gastronomia, mettendo al primo posto la semplicità nella comunicazione perchè quando si leggono i suoi articoli: tutti devono sentirsi a casa