Serena Mollicone, una giovane di soli 19 anni, è stata brutalmente assassinata nel giugno 2001. La sua storia ha scosso l’Italia e, a distanza di vent’anni, il caso rimane aperto e l’assassino non è stato ancora condannato.

La vita di Serena Mollicone

Serena Mollicone frequentava l’ultimo anno del liceo socio-psico-pedagogico “Vincenzo Gioberti” di Sora, e aveva una grande passione per la musica, tanto da suonare il clarinetto nella banda del paese.

La sua vita non era stata facile, sua madre era morta per una grave malattia quando lei aveva sei anni e suo padre Guglielmo, un insegnante elementare che gestiva una cartolibreria, era diventato il suo unico punto di riferimento. La sorella Consuelo, di 28 anni, si era trasferita a Como per lavorare come insegnante di scuola elementare.

L’omicidio

Il 1° giugno 2001, Serena si recò all’ospedale di Isola del Liri per sottoporsi a una radiografia. Dopo la visita, acquistò pizza e cornetti in una panetteria vicino alla stazione, lasciando presupporre che avrebbe dovuto incontrare delle persone.

Non fece più ritorno a casa. Il suo corpo fu ritrovato due giorni dopo, il 3 giugno, nel boschetto di Fonte Cupa ad Anitrella, a soli 8 km da Arce, una zona già ispezionata il giorno precedente da alcuni carabinieri. Serena era stata brutalmente assassinata, il suo corpo presentava segni di violenza e la morte sembrava essere avvenuta per asfissia.

Il coinvolgimento delle autorità e le indagini

A distanza di vent’anni dal tragico evento, il primo accusato è Marco Mottola, figlio dell’ex maresciallo della Caserma di Arce. Le indagini del RIS, condotte quasi vent’anni dopo i fatti, hanno accertato che l’omicidio è avvenuto all’interno della caserma dei carabinieri di Arce. La trasmissione televisiva “Le Iene” ha dedicato uno speciale all’omicidio Mollicone nel novembre del 2021, mettendo in luce un intreccio sordido tra le autorità del paese, tra cui Carabinieri, sindaco e parroco, che frequentavano il boss scissionista Marino.

L’indagine ancora in corso

Il processo per l’omicidio di Serena Mollicone è ancora in corso. La dottoressa Cattaneo, chiamata a testimoniare il 21 giugno 2021, ha dichiarato: “Che il trauma cranico abbia provocato uno stordimento e poi la morte sia sopraggiunta per asfissia è un’ipotesi molto probabile ma non abbiamo gli elementi per dirlo con certezza”. Durante l’udienza del 28 gennaio 2022, i Carabinieri del RIS hanno consegnato una lunga relazione alla Procura, nella quale hanno spiegato di aver rinvenuto 139 tracce, compatibili non solo con il legno, ma anche la colla dell’impiallacciatura e resina di finitura della porta su cui Serena avrebbe sbattuto il capo.