Andrea Ghira si è macchiato di numerosi crimini soprattutto negli anni Settanta. Insieme ad Angelo Izzo e Gianni Guido si è reso protagonista di torture e violenza sessuale nei confronti di due ragazze conosciute in un bar. Ma non solo. Conosciamo meglio la sua storia.

Chi è Andrea Ghiria, la sua storia 

Andrea Ghiri faceva parte di una famiglia benestante e possedeva una villa a Roma in cui organizzava feste e festini. Nella notte tra il 29 e 30 settembre del 72, lui insieme a due amici, invitano Donatella Colasanti e Rosaria Lopez in villa per una festa, ma qui ci sarà tutto tranne che qualcosa di gioioso. Le due ragazze vengono picchiate, minacciate e la Lopez venne persino uccisa annegata nella vasca da bagno.

La Colasanti si finse morta e i tre ragazzi tentarono di nascondere i cadaveri, ma vennero rintracciati dalla polizia. Mentre i suoi amici furono arrestati, Ghiri riuscì a scappare e divenne un fantasma per moltissimi anni. Riesce a raggiungere in qualche modo la Spagna, dove si arruola nella legione spagnola, ma nel 1993 viene allontanato per abuso di sostanze stupefacenti.

Nel 1994 muore quando aveva solo 41 anni per overdose. Il cadavere venne rinvenuto ben 7 giorni dopo e fu grazie al programma Chi l’ha visto che lo ritrovarono, grazie alla sua tomba. Non tutti però sono convinti della sua effettiva morte, una donna in particolare è convinta che sia ancora vivo e che sia solamente un modo per depistare le indagini.

L’idea di Donatella Colasanti, per lei Ghiri è ancora vivo 

Nel massacro del Circeo, Donatella Colasanti è sopravvissuta e in molte interviste ha sostenuto che secondo lei Andrea Ghiri sarebbe ancora vivo. Infatti, non si spiega come fosse possibile che nel 1995 l’uomo fu avvistato nella nostra capitale. Sostiene anche che non può aver agito da solo in tutti questi anni e che chiunque lo abbia aiutato deve pagare prendendosi le proprie responsabilità.

Nonostante siano passati tanti anni, la Colasanti non ha mai smesso di chiedere giustizia per quello che è accaduto a lei e alla sua amica in quella terribile notte del 1975. Lei si è salvata per miracolo e perché si è finta morta dopo la bastonata in testa che ha ricevuto, ma non si da pace finché non tutti i colpevoli hanno pagato per l’ingiustizia che ha subito lei e la sua amica.