Pietro Aglieri è un mafioso, ritenuto uno degli uomini più spietati appartenente al clan dei corleonesi.

Un personaggio di spicco di Cosa Nostra, il cui arresto è stato festeggiato e celebrato con grande enfasi dagli italiani.

Andiamo, quindi, a scoprire la storia vera che ha ispirato il personaggio presentato nella serie tv Il Cacciatore.

Chi è Pietro Aglieri nella realtà

Pietro Aglieri è nato il 9 giugno del 1959 a Palermo. Da giovane venne soprannominato dai componenti del suo clan “U signurinu” a causa del lusso e dell’elevato costo degli abiti che amava indossare.

Altro aspetto che lo differenziava da molti dei componenti del suo clan era il fatto che fosse diplomato al liceo classico. Dopo aver studiato in un seminario di Monreale, prestò servizio militare come paracadutista della Brigata Folgore.

Venne affiliato alla famiglia di Santa Maria di Gesù e, durante la seconda guerra di mafia, si legò ai Corleonesi insieme al suo capo Giovanni Bontate.

Fu proprio lui, secondo quanto riporta wikipedia, nel 1988 ad uccidere Bontate con la moglie per ordine dei Corleonesi.

Come premio fu nominato capo della famiglia di Santa Maria di Gesù ed anche capomandamento della zona.

E’ stato accusato di essere stato il mandante di numerosi omicidi tra i quali quelli del  giudice Antonino Scopelliti e del politico Salvo Lima. Per l’omicidio Scopelliti, Pietro Aglieri è stato poi assolto in Cassazione.

Come gran parte del suo clan è ritenuto uno dei responsabili della strage di Capaci e di quella di via d’Amelio.

Leggi anche: La storia vera di Saverio Barone: a chi è ispirato e chi è nella realtà

Il 6 giugno del 1997 viene arrestato a Begheria e condannato all’ergastolo. Inizialmente sembrò voler collaborare con la giustizia salvo poi ripensarci e rinunciare a tale opportunità.

Nella serie tv Il Cacciatore si ripercorre la sua storia personale fino al momento dell’arresto.