Le castagne del prete sono una specialità culinaria preparata soprattuto durante le feste natalizie.

Le castagne sono da sempre un prodotto locale campano che, insieme all’industria boschiva, rappresenta un sostegno economico importantissimo per tutta la regione. La storia ci racconta che le castagne sono state una risorsa per i ceti sociali più poveri poichè, per la possibilità di essere facilmente conservate, venivano utilizzate durante l’arco dell’anno quando le riserve alimentari venivano a mancare.

Le castagne erano poi usate anche come vera e propria merce di scambio ed erano barattate con beni di prima necessità come il grano, la frutta e cereali.

Le castagne più piccole venivano invece usate per alimentare il bestiame di grossa pezzatura quando anche il foraggio scarseggiava.

Si racconta che le castagne secche, durante il periodo rinascimentale, venivano usate come proiettili lanciati con le fionde per sopperire alla mancanza di munizioni.

Le origini del nome

Come per ogni ricetta tipica anche per le castagne del prete l’origine del nome è legato a una o più leggende tramandate da generazioni in generazioni e raccontate, di solito, dagli anziani della famiglia.

Secondo la leggenda, appunto, le castagne essiccate presero questo nome in onore dei monaci irpini che per primi adottarono questa tecnica di conservazione. Un’altra leggenda popolare narra che un prete ebbe in dono un grande sacco di castagne e lo caricò sul suo asino per trasportarlo fino al convento.

Il peso eccessivo del sacco causò la caduta dell’animale che lasciò scivolare i frutti in un ruscello. Il prete, per recuperare le castagne, dopo averle raccolte le infilò in un forno e le fece asciugare completamente.

Come si preparano le Castagne del Prete

Anticamente le castagne del prete venivano preparate dai contadini utilizzando i forni che si avevano a disposizione nelle case di campagna. Erano preparate soprattutto durante il periodo natalizio e poi utilizzate per preparare gustosi manicaretti durante la restante parte dell’anno.

Le castagne del prete, inoltre, erano usate, insieme ad un mandarino e ad un’arancia, come dono per i figli più piccoli dei contadini.

In alcune zone della Campania invece l’essiccazione avveniva e avviene tramite i “gratali” costruiti sui soffitti delle case rurali e utilizzati, appunto, per la lavorazione delle castagne. Ancora oggi numerose aziende agricole campane utilizzano questo metodo per essiccare le castagne.

Il gratale è un locale a due piani riscaldato continuamente da un fuoco acceso con legno di castagno ricavato dalla potatura degli alberi e posizionato nella parte bassa del locale. Le castagne vengono posizionate invece nella parte alta su una “graticcia” in legno che lascia passare il calore e il fumo rilasciato dal fuoco acceso. In questo modo le castagne perdono la loro naturale acqua e assumono un sapore decisamente affumicato.

La fase successiva prevede che le castagne vengano selezionate: le più piccole vengono sbucciate e verranno utilizzate per la produzione di farina e le più grandi passeranno invece alla face successiva.

Le castagne più grandi verranno messe in un forno ventilato per circa 40 minuti infine saranno immerse in acqua o in acqua e vino per circa 7 giorni in modo da essere nuovamente idratate. Le castagne del prete ora sono pronte per essere consumate.

Come possono essere gustate?

Le castagne del prete, per il delizioso gusto e per la morbidezza, possono essere consumate al naturale o impiegate in numerosissime ricette. Le castagne del prete sono davvero molto versatili adatte ad essere utilizzate per qualsiasi pietanza iniziando dal primo piatto fino ad arrivare al dolce.

Ora ne passeremo in rassegna qualche ricetta tipica della regione molto facile da preparare, decisamente interessante se vi state domandando come si cuociono e come si cucinano le castagne.

Ricetta Originale Campana: Zuppa di castagne e ceci

Ingredienti

  • 400 g di castagne del prete
  • 400 g di ceci secchi
  • un rametto di rosmarino
  • 2 foglie di alloro
  • 2 spicchi di aglio
  • sale
  • pepe
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva

Preparazione

La sera prima metteremo in ammollo, in una ciotola, i ceci completamente ricoperti di acqua. Il mattino seguente li scoliamo e li versiamo in una pentola insieme ad uno spicchio di aglio e alle foglie di alloro lavate per bene.

Ricopriamo i legumi con l’acqua e lasciamoli bollire per circa 2 ore o fino a quando saranno molto morbidi. A circa 10 minuti dalla fine della cottura uniamo le castagne del prete tagliate grossolanamente in pezzi della stessa dimensione dei ceci.

In una padella versiamo l’olio di oliva e mettiamola sul fornello. Appena sarà caldo uniamo lo spicchio di aglio rimasto ed il rametto di rosmarino. Lasciamoli rosolare poi spegniamo la fiamma. Appena i ceci saranno cotti versiamo l’olio aromatizzato nella pentola insieme ad una grattatina di pepe.

Lasciamo insaporire a fiamma bassa per qualche minuto ed il piatto è pronto. Prima di servire i ceci e castagne togliamo dalla pentola gli spicchi di aglio, le foglie di alloro e il rametto di rosmarino.

Per esaltare il gusto di questa ricetta, servite la minestra accompagnata da crostini di pane abbrustolito.

Arrosto di vitello con castagne del prete e melograno

Ingredienti

  • 1 kg di carne di vitello per arrosto
  • 150 g di castagne del prete
  • sale
  • pepe
  • 4 cucchiai i olio extravergine di oliva
  • i semi di 1/2 melograno
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • 1 litro e mezzo di brodo vegetale

Preparazione

La prima cosa da fare è legare il vitello per evitare che si sfaldi in cottura oppure acquistarlo in macelleria già ricoperto dalla classica retina.

Versiamo l’olio in una pentola abbastanza larga da contenere i pezzo di carne e lasciamo il vitello rosolare da tutti i lati. Appena avrà raggiunto un colore dorato versiamo il vino rosso e lasciamolo sfumare. Uniamo ora il brodo vegetale un po’ per volta e lasciamo la carne a cuocere coprendo la pentola con un coperchio. Il brodo deve essere versato poco per volta fino a quando il vitello sarà completamente cotto, ci vorranno all’incirca 2 ore. A circa 10 minuti dalla fine della cottura uniamo le castagne.

Appena pronto prendiamo una pirofila da forno e mettiamoci sopra il vitello, le castagne e i semi di melograno. Inforniamo a 200° per 25 minuti.

Quando sarà rosolato in superficie lo lasciamo a raffreddare completamente a temperatura ambiente. Tagliamo ora la carne a fettine, le mettiamo al centro di un piatto da portata e decoriamo tutto intorno con le castagne e il melograno. Irroriamo il vitello con il fondo di cottura.