L’annata 2023 ha portato con sè un crollo della produzione per l’amarena dei Colli di San Pietro.

L’eccellenza agricola, estremamente rara e di pregio, che si coltiva nella borgata di Piano di Sorrento al confine con Positano e la Costiera Amalfitana, infatti, sta soffrendo una crisi purtroppo senza precedenti.

Come per la produzione di uve e vino, in notevole calo per via delle condizioni climatiche estreme dell’estate appena trascorsa (qui i dettagli), anche quella dell’amarena è stata notevolmente inficiata dai fenomeni atmosferici decisamente fuori dalla norma dei mesi scorsi.

Nel mese di Maggio la piovosità elevata, superiore rispetto alle medie, così come il cambio repentino delle temperature che si è avuto, poi, nel mese di giugno, ha avuto forti ripercussioni negative sulla produzione delle amarene“, commenta Mario Persico dell’Agriturismo Antico Casale, tra le pochissime aziende produttrici di quest’eccellenza rarissima del nostro territorio.

I numeri sono stati, purtroppo, davvero bassi: la produzione, già di per sè di estrema nicchia, pari a non più di dieci quintali l’anno negli ultimi anni, si è ridotta drasticamente.

Fonte: Regione Campania
Fonte: Regione Campania

Il calo della produzione è del 90%, le amarene sono state attaccate dalle mosche, marcendo sulla pianta – continua ancora PersicoLe prove biologiche fatte sul campo con trattamenti sperimentali non hanno funzionato, ma anche chi tratta ancora con pesticidi le piantagioni non ha ottenuto risultati particolarmente positivi“.

Le amarene dei Colli di San Pietro di Piano di Sorrento sono un prodotto unico nel proprio genere, tanto da esser state incluse sia nell’elenco dei Pat (prodotti agroalimentari tradizionali) da parte della Regione Campania, che nell’Arca del Gusto Slow Food (condotta Penisola Sorrentina – Capri).

Per la loro rarità e valore inestimabile, ne è nata anche una comunità, sempre legata a Slow Food, finalizzata alla tutela ed alla preservazione di questo meraviglioso prodotto.

A contraddistinguere quest’eccellenza davvero davvero di nicchia, è la lavorazione, “mutuata” dall’antico procedimento di preparazione della conserva di pomodoro.

Ad inizio maturazione le migliori bacche vengono selezionate e denocciolate esclusivamente a mano, riposte all’interno di ciotole di terracotta, immediatamente esposte al sole con lo zucchero e successivamente mescolate più volte al giorno.

La scarsa produzione di amarene appassite è dovuta alla tecnica di lavorazione completamente manuale.

Questa richiede una complessa manodopera durante le fasi di raccolta, denocciolatura e trasformazione che dura più di un mese.

Di conseguenza, il prezzo di vendita risulta particolarmente elevato; per questo motivo la produzione artigianale – garanzia di assoluta qualità ed eccellenza – è ristretta nell’ambito di una piccolissima nicchia di produttori (e consumatori attenti e consapevoli).