I ragazzi dell’Area Penale di Napoli sono stati protagonisti, ad Amalfi, di un grande intervento di pulizia dei fondali a bordo della MareNostrum Dike, imbarcazione sequestrata in Sicilia agli scafisti.

L’operazione si è inserita nell’ambito del progetto Bust Busters: questa volta i ragazzi hanno operato proprio sulla nave della legalità, una motovela Oceanis 473 clipper. E’ stato l’incontro di due storie straordinarie, in nome della tutela dell’ambiente.

La pulizia dei fondali è diventata un appuntamento stabile ad Amalfi. Siamo molto orgogliosi della sinergia creata con gli archeologi subacquei di ArcheoClub d’Italia. Quest’anno – ha affermato Ilaria Cuomo, Assessore all’Ambiente ed Igiene del Comune di Amalfi  – l’arrivo ad Amalfi, della motovela della legalità MareNostrum ha conferito uno spessore ancora più profondo in termini pedagogici. E’ un messaggio di speranza e di legalità alle nuove generazioni. Per me è stata forte l’emozione vissuta nel salire a bordo della MareNostrum Dike, in quanto abbiamo potuto comprendere la sofferenza, attraverso i racconti, vissuta“.

A coadiuvare le operazioni anche la Capitaneria di Porto e i volontari della Protezione Civile Millennium, con il contributo della società ISVEC Srl, responsabile del servizio di raccolta differenziata.

L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Archeoclub Italia, Marina Militare ed Ordine di Malta. Non sono mancate soddisfazioni per i ragazzi che hanno preso parte al progetto, emblema del loro riscatto.

Uno di loro, infatti, ha addirittura ottenuto una borsa di Studio, proprio grazie al progetto Bust Busters.

E ad Amalfi  – ha commentato il Presidente di Archeoclub d’Italia Rosario Anastasio – è stato il suo primo giorno da vincitore della Borsa di Studio. Ma Bust Busters ed i ragazzi di Bust Busters incontrano anche un altro progetto. In Sicilia è stata sequestrata un’imbarcazione, con la quale gli scafisti trafficavano persone, bambini, anziani, donne. Oggi è diventata MareNostrum Dike, legalità, giustizia, cultura“.

Aniello Cuciniello (Capitano di Vascello della Marina Militare), ha aggiunto: “Ancora una volta la Marina Militare è presente in un’operazione che vede il mare come una forma di riscatto”.

Abbiamo formato i ragazzi fornendo loro tutta la preparazione anche in materia di soccorso e supporto medico durante le operazioni“, ha concluso Mariano Barbi, Capitano del Corpo Militare dell’Ordine di Malta.

Seguiranno ulteriori approfondimenti