Agerola ha incontrato il campione Ruud Krol.

Il difensore di origini olandesi, che a Napoli ha lasciato un ricordo indelebile, pagina fondamentale del suo trascorso calcistico, è stato il protagonista assoluto di un incontro tenutosi ieri pomeriggio al Campus Principe di Napoli.

La visita del campione, che ha segnato la storia calcistica del Napoli pre-Maradona, è stata anche l’occasione per rendere omaggio anche alla figura del dottor Emilio Acampora, medico sociale degli azzurri e figlio di Agerola.

Acampora ricoprì l’importante ruolo sia durante il periodo in cui a militare nel Napoli era Ruud Krol, sia negli anni successivi, quando la squadra di Corrado Ferlaino ingaggiò il pibe de oro, Diego Armando Maradona, il giocatore che maggiormente ha segnato la storia del club azzurro.

La comunità di Agerola ha dato in omaggio a Krol un piatto di ceramica rappresentativo della realtà cittadina e, in generale, della Costiera Amalfitana, a un tiro di schioppo dal comune dei Lattari, e una t-shirt celebrativa del terzo scudetto del Napoli.

Il Napoli di Ruud Krol era uno dei papabili alla vittoria dello scudetto, nel campionato 1980-1981, in cui la città visse la drammatica esperienza del territorio dell’Irpinia.

Dal Canada, nel 1980, fu ingaggiato dal Napoli inizialmente in prestito, poi tramutatosi in acquisto grazie all’intervento dell’allora direttore generale Antonio Juliano.

Il suo arrivo fu accolto con grande entusiasmo portando a un aumento del numero di abbonamenti: nel suo primo anno in Italia (1980-1981) raggiunse con il Napoli il terzo posto in classifica, sfiorando lo scudetto.

Nello stesso campionato segnò anche il suo unico gol in maglia azzurra nella partita Brescia-Napoli finita 1-2 per i partenopei, all’85º minuto.

Le stagioni successive non furono particolarmente fortunate per il Napoli, che si riprenderà dalla crisi soltanto in seguito all’arrivo di Diego Armando Maradona.

Nella stagione successiva la squadra chiuse il campionato al quarto posto. Nelle successive due stagioni, anche a causa di molti avvicendamenti in panchina, la squadra partenopea lottò addirittura per la salvezza.

Al termine della travagliata stagione 1983-1984, Krol lasciò il Napoli, provato da un infortunio al menisco subito nei primi mesi del 1983 e da continui problemi fisici che gli fecero saltare numerose gare.

Nonostante, probabilmente, i successi del Napoli nei primi anni’80 fossero stati inferiori rispetto alle aspettative, Krol rimase nel cuore della tifoseria napoletana, tanto da restare un vero e proprio simbolo per la squadra azzurra.