Tre scosse di terremoto a brevissima distanza l’una dall’altra si sono verificate, rispettivamente, nell’area del Vesuvio ed in quella dei Campi Flegrei.
La prima scossa si è verificata alle 22:12: è avvenuta in zona Vesuvio ed è stata di magnitudo 2.1.
La stessa è stata seguita da altre due localizzate nel cuore dei Campi Flegrei: una di magnitudo 2.8 alle 23:40 e l’altra di magnitudo 1.4 alle 23.41. Due scosse ravvicinate, dunque, nel caso dei Campi Flegrei, a distanza di appena un minuto.
Eventi, questi ultimi, subito attenzionati dall’amministrazione comunale di Pozzuoli, che ha segnalato i fenomeni sismici sulla propria pagina Facebook istituzionale.
“L’Osservatorio Vesuviano ha comunicato a questa amministrazione l’accadimento di un evento sismico di magnitudo 2.8, localizzato in zona Solfatara – Pisciarelli – si legge nella nota del Comune di Pozzuoli – Il sisma si è prodotto alle 23:40, ora locale, alla profondità di 2,7 km. L’evento potrebbe essere stato accompagnato da un boato avvertito dagli abitanti dell’area prossima all’epicentro”
Entrambe le scosse sismiche, ed in particolare quella più forte, sono state avvertite dalla popolazione in maniera anche abbastanza forte.
Non ci sarebbero, però, particolari problemi riconducibili ai due vulcani.
Si tratterebbe, infatti, di movimenti rientranti nel normale fenomeno del bradisismo che caratterizza la zona, per quanto riguarda i Campi Flegrei e, dunque, in quanto tali, non particolarmente allarmanti.
Stessa situazione vale per il Vesuvio, dove non di rado sono registrate scosse di terremoto di piccola o piccolissima entità, che, in ogni caso, rientrerebbero rientranti nella normale attività del vulcano.
Appena cinque giorni fa, il 9 marzo altre due scosse di bassa intensità erano state rilevate a Pozzuoli, in zona Campi Flegrei: la più forte aveva avuto una magnitudo di 2.2.
Una lieve scossa, di magnitudo 1.0 aveva interessato anche il cratere del Vesuvio.
Prosegue, in ogni caso, il monitoraggio da parte dell’Osservatorio Vesuviano che è pronto a informare la popolazione e le istituzioni su eventuali cambiamenti dell’attività sismica e vulcanica.