Dare informazioni chiare in merito alla petizione popolare per la sospensione dell’installazione del nuovo impianto di telefonia cellulare, petizione sottoscritta da poco più di 180 cittadini. Questo lo scopo dell’articolato comunicato diffuso nella serata di ieri dal primo cittadino Anna Maria Caso in merito alla vicenda, che di seguito riportiamo.

Rispetto alla richiesta di accesso agli atti di Gennaro Amendola promotore (lo chiamo così per evitare confusione col compianto e mai sostituibile consigliere omonimo Scenografo di cui, mai come in questo momento sentiamo la mancanza), gli uffici non hanno fatto altro che seguire la procedura prevista dalla legge, comunicando ai controinteressati (WIND TRE S.P.A) l’avvio del procedimento”, ha esordito la sindaca.

In riferimento alla posizione di Wind il primo cittadino di Praiano ha aggiunto: “Questi si sono opposti alla richiesta di accesso agli atti con motivazioni puntuali e circostanziate, non potendosi evincere interesse diretto, concreto e attuale, da parte del richiedente, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata, soprattutto collegata al documento al quale è chiesto l’accesso. Richiesta genericamente formulata e pretestuosa, compromettente l’esigenza di tutela alla riservatezza, legate alla tutela del know how dell’impresa operante in un settore aperto alla concorrenza – si legge nella nota del primo cittadino di Praiano – Inoltre, ribadisco che l’azione svolta dall’ufficio SUAP si è ispirata al principio della trasparenza degli atti, volta a favorire la partecipazione e ad assicurare la trasparenza e l’imparzialità dell’azione amministrativa come ben si evince dal contenuto dello stesso provvedimento n.47 del 21/11/2023, che pure la parte ha visionato e citato, oggetto comunque di pubblicazione sul sito istituzionale, in ottemperanza al dispositivo contenuto nella L. n.190/12 e del D.Lgs n.33/13. Il promotore, che ha avuto modo di leggere la comunicazione di rigetto di accesso agli atti, se lo ritiene potrà sempre fare ricorso al TAR“.

Critiche sono state espresse dal primo cittadino di Praiano anche in merito alla stessa finalità della petizione: “Innanzitutto, non è possibile sospendere nulla perché ancora non è stato installato nulla . Sicuramente sospenderemo qualora si rivelassero errori/ mancanze da parte di Wind nel non rispetto delle condizioni previste nell’autorizzazione. Come sospenderemo qualora i rilevamenti delle emissioni, che faremo anche con società da noi incaricate, superassero i limiti previsti dalla legge. Ma forse non tutti i sottoscrittori della petizione sono al corrente delle motivazioni che ci hanno portato all’autorizzazione “incriminata”, probabilmente perché non hanno avuto modo di vedere la diretta streaming dell’ultimo Consiglio Comunale laddove ho cercato di spiegarne l’iter autorizzativo in modo preciso e dettagliato“.

E allora – ha proseguito la Caso – provo a riassumere anche perché noto troppe strumentalizzazioni e inesattezze, soprattutto da parte di chi, promotore della petizione, dovrebbe conoscere la materia perché coinvolto direttamente da sindaco all’epoca per una stessa vicenda. Anche allora, ed io c’ero, si cercò di rimuovere l’antenna Tim installata su quello stesso sito senza ottenere il risultato sperato. L’allora sindaco minacciò tuoni e lampi …invano. Oggi, quello stesso grida allo scandalo, all’appiattimento della Politica sulle posizioni degli uffici. Ma non è così. Fare Politica seria significa affrontare le situazioni con oggettivo senso della realtà, fare ammuina tanto per farla, non tenendo conto delle gravi conseguenze per il nostro Ente, è da sconsiderati. E noi non lo siamo. A questo punto mi chiedo perché, allora, dopo il fallimento non si provvide a dotarsi di un Regolamento? L’ unico strumento in grado quanto meno di evitare/rendere meno appetibile i siti del nostro Comune a queste installazioni. Ci sarebbe stato tutto il tempo per farlo e rimediare alla mancanza Ora, il dato reale, l’unico che conta e col quale dobbiamo fare i conti , è che oggi gli operatori di Wind hanno un ulteriore elemento per far valere le loro ragioni: su quel sito che, per chi non lo sapesse, è PRIVATO, già insistono antenne autorizzate. E il privato ha già sottoscritto da tempo un contratto di cui siamo venuti a conoscenza solo nel momento in cui Wind ci ha presentato richiesta di autorizzazione all’installazione“.

Fatta questa doverosa premessa, giusto per rinfrescare la memoria a qualcuno, conviene ora partire dal generale per arrivare al particolare. Nel discutere di antenne, è bene adottare questo metodo – ha proseguito la Caso nel ricordare la legislazione di riferimento sul tema – Quindi partiamo dalla normativa nazionale in vigore. La legislazione nazionale, come già detto nel mio precedente comunicato, in particolare il D.lgs n. 259/2003 (Codice delle Comunicazioni Elettroniche), individua le infrastrutture di comunicazione come opere di urbanizzazione primaria: tali opere sono considerate di pubblica utilità e prevale il criterio della maggior copertura possibile del territorio. In particolare, si evidenzia che gli impianti di telefonia mobile rivestono un ruolo strategico, soprattutto in caso di pericolo e di calamità naturale. E deve essere tenuto in debita considerazione soprattutto in comuni che, per morfologia territoriale, si classificano come zone disagiate”.

Dunque, come già evidenziato in precedenza dalla sindaca, non ci sarebbe alcuna controindicazione alla realizzazione dell’impianto di telecomunicazioni, evidenziate anche nei passaggi seguenti che portano ad esempio anche la giurisprudenza di riferimento: “Questo prevede un iter autorizzativo particolarmente celere. Pertanto, la realizzazione dell’antenna Wind sul territorio di Praiano è un’infrastruttura assimilabile alle opere di urbanizzazione primaria, normativamente compatibile con qualsiasi destinazione urbanistica e realizzabile anche in deroga agli strumenti urbanistici vigenti e ad ogni altra disposizione regolamentare“.

Ciò viene confermato dall’orientamento consolidato della giurisprudenza secondo cui “dall’assimilazione degli impianti di telecomunicazione alle opere di urbanizzazione primaria discende che queste infrastrutture postulano la possibilità che le stesse siano ubicate in qualsiasi parte del territorio comunale, essendo compatibili con tutte le destinazioni urbanistiche” (Cfr. TAR Lombardia – Brescia, Sez. II, 19 novembre 2021, n. 972; Id., sez. I, 10 novembre 2015, n. 1468; id., Sez. II, 20 settembre 2021, n. 806) Questo significa urbanizzazione primaria. Una sorta di corsia preferenziale che non stabilisce il Comune, voglio ribadirlo ancora una volta. In caso di richiesta da parte degli operatori telefonici di nuove installazioni su territori comunali, le Amministrazioni non hanno strumenti per impedirne il posizionamento“.

Peraltro, questo per chi ha sollevato dubbi in merito, deve rilevarsi che gli impianti tecnologici non sviluppano volumetria o cubatura, dal momento che, in ragione delle esigenze di irradiamento del segnale, si sviluppano essenzialmente in altezza tramite strutture metalliche, pali o tralicci. Dunque queste installazioni non sono assimilabili alle normali costruzioni edilizie (Cfr. TAR Liguria, Sez. I, 21 settembre 2020, n. 623; Id.: TAR Lazio – Roma, Sez. II, 19 giugno 2018, n. 6865)” (TAR Lombardia, Brescia, II, 2.11.2022). Ancora più di recente, il TAR Campania ha affermato che “deve, in primo luogo, essere accolta la censura di violazione di legge, atteso che per la realizzazione degli impianti di telefonia non trova applicazione la disciplina L’unico modo per tutelarsi, come previsto dalla Legge n. 36/2001, è l’adozione di un Regolamento Comunale per assicurare un corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Che faremo nell’immediato.
E arriviamo al particolare“.

Nonostante questo, pur sapendo che non avrebbe sortito effetto, i nostri uffici, in un primo momento, non hanno autorizzato l’installazione, pur corredata di tutti i pareri, anche quello dell’ARPAC sulla regolarità dell’impianto nel rispetto dei limiti di emissione onde radio. Non abbiamo autorizzato solo per prendere tempo, speranzosi e convinti che la Sovrintendenza avrebbe espresso parere negativo e ritardato, ma solo ritardato, l’iter. Perché consapevoli che, anche con un parere negativo della Sovrintendenza, non essendo esso prevalente, trattandosi di Conferenza dei Servizi, non avrebbe impedito l’installazione. Vi assicuro che abbiamo seguito questa procedura con la massima attenzione, avvalendoci di consulenza specialistica del settore. Abbiamo studiato la normativa, abbiamo verificato laddove potesse esserci un minimo appiglio, magari in qualche sentenza precedente. Nulla di tutto questo. Le sentenze sono tutte favorevoli agli operatori. E un eventuale contenzioso ci avrebbe visti sicuramente soccombenti, esponendo l’Ente ad un risarcimento danni notevole. Ma poi la Sovrintendenza non si è espressa ed è prevalso il silenzio/assenso. E a seguito di una nota da parte di Wind, scalpitante e spazientita, che chiedeva, sulla base della normativa , di rilasciare l’autorizzazione il nostro ufficio non ha potuto fare altro che richiedere integrazioni, sempre per prendere tempo“.

Integrazioni pervenute e che abbiamo, inoltrate nuovamente alla Sovrintendenza che ancora una volta non si è espressa. La nostra Commissione Paesaggio pur esprimendo parere negativo in merito non ha e non avrebbe potuto cambiare nulla. Da quanto premesso si evince che la valutazione del progetto presentato al Comune di Praiano è stata effettuata nel rispetto delle leggi vigenti in materia tenendo conto del profilo della pubblica utilità e della pubblica sicurezza”.

L’Amministrazione Comunale, per il tramite degli Uffici, verificherà che per l’intervento saranno rispettate pure le virgole del progetto e saranno utilizzate tipologie costruttive che tengano in considerazione le forme e i materiali tipici della zona. E la vegetazione esistente sarà integrata con nuove piantumazioni da porre a dimora nelle immediate vicinanze della struttura al fine di mitigare l’impatto dell’opera.
Come detto in precedenza, l’unico modo per tutelarsi è l’adozione di un Regolamento Comunale per assicurare un corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici“.

Questa lunga esposizione, che è partita dalla normativa nazionale , per arrivare al particolare che ci interessa direttamente, è stata necessaria per rispondere ai dubbi, legittimi, della popolazione e dare magari qualche spunto di approfondimento a chi fatica a muoversi all’interno di argomenti di così forte complessità tecnica e amministrativa“, ha aggiunto la sindaca di Praiano.

L’impianto è, dunque, pienamente aderente alle norme di legge, ciononostante proseguirà e, anzi, si rafforzerà il monitoraggio da parte di Palazzo di Città: “Alla luce di quanto esposto, pertanto, in relazione all’antenna esistevano ed esistono tutte le condizioni previste dalla legge per autorizzare l’installazione dell’impianto che, in ogni caso, ripeto fino alla nausea, sarà oggetto di monitoraggio puntuale e costante. Ci affideremo ad una autorità terza riconosciuta, che affiancherà l’arpac per il controllo delle emissioni. La salute è un argomento che deve essere posto al di sopra del mero dibattito politico, poiché riguarda tutti i cittadini e metteremo in campo tutte le azioni consentite dalla legge per far sì che questo diritto sia sempre rispettato e applicato. Per qualsiasi altro chiarimento, io sono a completa disposizione. Potete contattarmi e venire nel mio ufficio in qualsiasi momento. Non date per scontato, senza ascoltare le ragioni dell’altro, le farneticazioni di chi, non so per quale motivo, annuncia pericoli per l’ambiente, la salute e addirittura per la vita democratica di questo paese. Su quest’ultimo aspetto non so se ridere o piangere, al momento rimango basita. Ma fiduciosa che la maggior parte dei Praianesi ha gli strumenti per valutare le cose e …le persone“.