Non avrai mai mia figlia, diretto da Tori Garrett, racconta la drammatica storia di Amy Thompson (interpretata da Lyndsy Fonseca), una giovane studentessa di giurisprudenza la cui vita viene sconvolta da un evento traumatico. Ma quanto c’è di vero in questa storia? Scopriamolo insieme.

La trama di Non avrai mai mia figlia

Amy Thompson è una brillante studentessa di giurisprudenza che vive a Charlotte. Durante la festa di laurea, incontra Demetri (interpretato da Hunter Burke), un amico di amici. Nonostante il suo rifiuto di uscire con lui, Demetri, in preda alla rabbia, torna da Amy quella stessa notte e la aggredisce violentemente, stuprandola. Il trauma subito da Amy è ulteriormente aggravato dalla scoperta di essere rimasta incinta. Nonostante le difficoltà, Amy decide di tenere il bambino e lotta con tutte le sue forze per far condannare Demetri. Tuttavia, la legge non sembra essere dalla sua parte, e il processo contro Demetri non riesce a celebrarsi.

Nasce così una bellissima bambina, Maddy, e Amy, perseguitata da Demetri, decide di trasferirsi dalla Carolina del Nord ad Atlanta, in Georgia, per rifarsi una vita. Passano gli anni e Maddy cresce serenamente, fino a quando Demetri si rifà vivo, reclamando la custodia della bambina. Forte di una legge in vigore in alcuni stati degli USA, Demetri ha diritto alla custodia condivisa e a prendere decisioni sulla vita di Maddy, nonostante sia il suo stupratore. Amy si rifiuta categoricamente di arrendersi a una simile idea e decide di usare le sue competenze legali per lottare finché non otterrà giustizia.

La storia vera dietro il film

Il film Non avrai mai mia figlia è basato su una storia vera, quella di Analyn Megison. Nel 2010, Analyn fu citata in giudizio dal suo stupratore, che voleva ottenere la custodia della loro figlia di sei anni. La battaglia legale di Analyn durò tre anni, ma alla fine riuscì a vincere. Questo caso fece scalpore e portò all’adozione, nel 2015, del Rape Survivor Child Custody Act, una legge federale che vieta ai padri violentatori la custodia condivisa dei figli nati da uno stupro.

Analyn Megison è co-fondatrice di Hope After Rape Conception, un’organizzazione che assiste le madri sopravvissute allo stupro e i loro figli. La sua storia non solo ha ispirato il film, ma ha anche contribuito a creare un cambiamento significativo nella legislazione americana, proteggendo i diritti delle vittime di stupro e dei loro figli.

L’ultima apparizione di Kirstie Alley

Il film Non avrai mai mia figlia è significativo anche per un altro motivo: segna l’ultima apparizione sullo schermo dell’attrice Kirstie Alley, scomparsa nel 2022 all’età di 71 anni. Kirstie Alley, nota per i suoi ruoli iconici in film e serie TV, ha dato il suo contributo a questo film, aggiungendo un tocco di esperienza e talento che ha arricchito ulteriormente la produzione.

Non avrai mai mia figlia non è solo un film drammatico, ma una potente testimonianza della forza e della resilienza delle donne che affrontano traumi inimmaginabili. La storia di Amy Thompson riflette quella di molte altre donne che, come Analyn Megison, hanno lottato contro un sistema legale spesso inadeguato per proteggere i loro diritti e quelli dei loro figli.

Il film solleva importanti questioni riguardo alla legislazione sulla custodia dei figli e mette in luce le lacune del sistema giudiziario quando si tratta di affrontare i diritti delle vittime di stupro. La battaglia di Amy per ottenere giustizia e proteggere sua figlia è un potente promemoria dell’importanza di leggi che tutelino veramente le vittime e impediscano ai perpetratori di continuare a influenzare negativamente le loro vite.