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Ve la ricordate tutti Nadia Toffa, la pungente inviata de Le Iene che è venuta a mancare a soli 40 anni a causa di un brutto male. Sapete di quale malattia parliamo?
“Era la mia famiglia“, con queste poche parole Giulio Golia, collega e amico di Nadia Toffa, ha voluto ricordarla il giorno del suo funerale. Era già da diverso tempo che Nadia appariva in televisione strana e diversa agli occhi di molti.
Prima molto magra, poi gonfia, il volto stanco e provato, fino a quando ha cominciato a perdere i capelli e ha voluto raccontare al mondo intero cosa le stesse succedendo. Nadia aveva infatti ammesso di avere un brutto tumore la cervello.
La malattia è molto grave e invasiva, ma come in tutte le patologie ci sono diversi livelli di gravità e per ognuno c’è un rimedio differente. Purtroppo, il tumore che ha riguardato la nostra amata Nadia Toffa non ha ancora delle cure certe. Si tratta di quella sfera di cui la scienza si sta occupando da diverso tempo. Oltretutto, è quello più aggressivo.
La dottoressa Melania Rizzoli ha spiegato su Libero che le neoplasie sono diverse da caso a caso e possono avere caratteristiche diverse ogni volta. Stiamo parlando della malignità e benignità, della dimensione, di crescita, di localizzazione… Insomma, ogni caso è a sé.
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L’esperta sopra citata ha anche spiegato che prima si scopre della malattia e prima si può intervenire sperando di riuscire a salvare la persona. Nel caso di Nadia Toffa, il tumore è stato scoperto troppo tardi quando ormai si era radicato e nel tempo aveva già prolificato.
Riconoscere di avere un tumore al cervello non è proprio semplice perché i sintomi sono svariati e non riconducono immediatamente alla patologia. Tra di essi troviamo infatti la nausea, la cefalea, problemi di vista, difficoltà nel movimento, nell’udito, nel linguaggio e infine, nei casi più gravi in crisi epilettiche.
Il tumore è uno dei principali mali di questi ultimi anni e la ricerca ha svelato che vi sono sempre più persone che vengono colpiti al di sotto dei 50 anni. Per questo motivo i medici raccomandano di non sottovalutare alcuni campanelli d’allarme anche se sembrano banali.
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Una diagnosi effettuata in tempo può salvare la vita e se l’inviata de Le Iene se ne fosse accorta in tempo, forse, sarebbe ancora viva.
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