Fabrizio De Andrè è stato uno dei cantanti più amati e conosciuti della storia della musica italiana. Ripercorriamo le tappe principali della sua vita.

Ha scritto e cantato diversi brani che ancora oggi fanno da colonna sonora alla vita di migliaia di italiani.

La vera storia di Fabrizio De Andrè

Fabrizio De André nacque il 18 febbraio 1940 a Genova in Via De Nicolay 12 da Luisa Amerio e Giuseppe De André, professore in alcuni istituti privati da lui diretti.

Nel 1951 De André inizia la frequentazione della scuola media Giovanni Pascoli ma una sua bocciatura, in seconda, fa infuriare il padre in maniera tale che lo demanda, per l’educazione, ai severissimi gesuiti dell’Arecco.

Nel 1954, sul piano musicale, affronta anche lo studio della chitarra con il maestro colombiano Alex Giraldo.

Fabrizio si avvicina poco dopo alla musica jazz e, nel ’56, scopre la canzone francese nonchè quella trobadorica medievale.

Di ritorno dalla Francia il padre gli porta in regalo due 78 giri di Georges Brassens del quale il musicista in erba inizia a tradurne alcuni testi

La svolta artistica matura diversi anni dopo, quando Mina gli incide “La Canzone di Marinella”, che si trasforma in un grande successo.

Tra i suoi amici di allora ci sono Gino Paoli, Luigi Tenco, Paolo Villaggio. Nel 1962 sposa Enrica Rignon e nasce il figlio Cristiano.

Fabrizio De Andrè si batte contro l’ipocrisia bigotta e le convenzioni borghesi imperanti, in brani diventati poi storici come “La Guerra di Piero”, “Bocca di Rosa”, “Via del Campo”.

Solo dal 1975 De André, schivo e taciturno, accetta di esibirsi in tour. Nel 1977 nasce Luvi, la seconda figlia dalla compagna Dori Ghezzi.

Proprio la bionda cantante e De André vengono rapiti dall’anonima sarda, nella loro villa di Tempio Pausania nel 1979.

Il sequestro dura quattro mesi e porta alla realizzazione dell’”Indiano” nel 1981 dove la cultura sarda dei pastori viene accostata a quella dei nativi d’America.

Nel 1988 sposa la compagna Dori Ghezzi, e nel 1989 intraprende una collaborazione con Ivano Fossati.

Nel 1990 pubblica “Le nuvole”, grande successo di vendite e di critica, che è accompagnato da un tour trionfale.

Segue l’album live del ’91 e il tour teatrale del 1992, poi un silenzio di quattro anni, interrotto solo nel 1996, quando torna sul mercato discografico con “Anime Salve”, altro disco molto amato dalla critica e dal pubblico.

L’11 gennaio 1999 Fabrizio De André muore a Milano, stroncato da un male incurabile. I suoi funerali si svolgono il 13 gennaio a Genova alla presenza di oltre diecimila persone.
Sarebbe impossibile racchiudere in un articolo tutti i successi e cosa ha rappresentato per l’Italia di qualche decennio fa la figura di De Andrè.