Violata la fontana di Sant’Andrea ad Amalfi. Nella notte tra il 18 e il 19 settembre due turiste, in vacanza nel comune capofila della Costiera, hanno pensato bene di fare un bagno nel monumento simbolo della città di Flavio Gioia. Pochi minuti e le giovani – riprese con uno smartphone da un residente – sono state beccate. Il video è stato riproposto e condiviso via social dall’ex sindaco della città di Amalfi Antonio De Luca.
Goliardia che costerà cara alle due donne. Sul posto i vigili urbani che rispondono ad Agnese Martingaro. Accertamenti in corso per chiarire le dinamiche che hanno portato all’incauto gesto che ha messo a rischio l’integrità di un sito storico della città. I cittadini chiedono maggior rigore e controlli magari anche notturni per evitare di vedere nuovamente scene simili.
Negli ultimi anni sono stati diversi gli interventi per la conservazione e il restauro del sito. Lavori complessi che hanno riportato la settecentesca fontana di Sant’Andrea a nuova bellezza, ma che hanno anche fatto scoprire particolari storici sconosciuti. Il restauro del monumento è stato finanziato dal Comune di Amalfi con fondi dell’imposta di soggiorno.
LA STORIA DELLA FONTANA – È uno dei monumenti amalfitani più celebri ed ammirati. Nel 1757 il Governo della Città decise l’opera per abbellire la piazza e realizzare un’aspirazione secolare della popolazione. Fu deputato il dottor don Francesco Pisani il quale individuò l’artefice nel marmorario napoletano Gennaro Pagano impegnato in quel periodo nella Collegiata di S. Maria Maddalena di Atrani.
Pagano si impegnò a realizzarla per 315 ducati secondo un disegno di cui non è chiarito l’autore ma verosimilmente presentato da egli stesso. Furono elencate dettagliatamente le dimensioni della statua di Sant’Andrea e degli altri elementi.
Indubbiamente la maggiore differenza tra il progetto e quanto oggi si vede è l’originaria assenza della sirena e del satiro detto popolarmente “Pulicano”. La stessa oca sembra dello stesso marmo utilizzato per le altre due statue, dunque potrebbe non essere quella prevista dal Pagano.
Tali sculture probabilmente erano parti di una fontana napoletana. La sirena centrale infatti raffigura chiaramente la sirena Partenope. La scultura amalfitana è somigliante alla sirena ritratta in un disegno conservato alla Biblioteca Nazionale di Napoli, probabile progetto della fontana del Molo Grande di Napoli, scolpita dal fiorentino Angelo Landi alla fine del XVI secolo e non più esistente.