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Tutto per mio figlio, Raffaele Acampora è esistito veramente: la storia vera

Chi è Raffaele Acampora

Foto Facebook

Dopo il grandissimo successo di Mina Settembre che ha chiuso con grande successo la seconda stagione, ora Giuseppe Zeno torna su Rai1 con una nuova bellissima fiction. Il titolo è Tutto per mio figlio e si prospetta un’altra bellissima scoperta.

Prima di conoscere il protagonista, vediamo insieme la trama.

Tutto per mio figlio, la trama 

Questa sera, su Rai1 andrà in onda un’altra bellissima fiction con protagonista Giuseppe Zeno intitolata Tutto per mio figlio. La storia è scritta e diretta da Umberto Marino e si ispira ad un fatto realmente accaduto nel 1996.

La storia narra di un uomo come tanti, Raffele Acampora, sposato con Anna e padre di 4 meravigliosi figli. Il più grande però sta per prendere una brutta strada, ossia quella della malavita e Raffaele è sempre sotto minaccia da parte dei membri della camorra che gli chiedono il pizzo.

A questa situazione riuscirà a ribellarsi, ma gli costerà la vita. Raffaele è un uomo molto semplice e di mestiere è un allevatore che vive vendendo per i mercati ed è un lavoro che ama particolarmente perché ereditato dal padre.

La camorra però non risparmia nemmeno questo settore e cerca di affrontare ogni situazione con la testa alta. Decide quindi di unirsi con dei colleghi e fonda un sindacato per collaborare con la magistratura, polizia e soprattutto facendo i nomi. Nonostante tutti i famigliari siano preoccupati per il futuro, Raffaele non può più tornare indietro.

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La vera storia di Raffaele Acampora

La storia Tutto per mio figlio racconta di una vicenda realmente esistita e accaduta nel 1996 che vede come protagonista Raffaele Acampora. L’uomo è un padre di famiglia, sposato con Anna e papà di quattro figli. Il primogenito ha 14 anni ed è nella fase di cambiamento, in cui la propria vita non ha alcun senso.

Raffaele di mestiere è un allevatore, mestiere che anche suo padre faceva. Si tratta di un lavoro molto duro che costringe Raffaele ad alzarsi molto presto la mattina e recarsi ai mercati generali per vendere i suoi animali.

Nonostante i sacrifici e la difficoltà, Raffaele è un uomo molto umile che ama quello che fa e lo fa per la sua famiglia. Sia lui che i suoi colleghi sono vittime di attacchi della criminalità, in particolare della camorra che richiede costantemente il pizzo.

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Un giorno però, stanco della situazione, Raffaele fonda un sindacato e riesce a convincere tutti i lavoratori ad iscriversi. L’uomo conosce molto bene i rischi e in un primo momento gli aguzzini provano a comprare il suo silenzio, ma quando lui non cede passano alle intimidazioni e minacce di morte.

Nonostante questo Raffaele non si perde d’animo e prosegue con la sua battaglia. Purtroppo, gli verrà tappata la bocca una volta per sempre perché verrà assassinato dalla camorra stessa.

 

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