Questa sera, lunedì 6 febbraio 2023, andrà in onda l’ultima attesissima puntata della fiction di Rai1, Black Out – Vite sospese. Alessandro Preziosi è il protagonista della storia e molti telespettatori hanno notato alcune elementi della narrazione che assomigliano alla tragedia di Rigopiano. Sarà tratto da questa storia?
In questa ultima puntata di Black Out – Vite sospese assisteremo a dei grandi colpi di scena che ci faranno rimanere con il fiato sospeso fino all’ultimo. In particolare, tutti gli ospiti dell’hotel sono convinti che Giorgio sia scappato e non sia andato a chiamare i soccorsi, come aveva detto.
L’uomo infatti è sospettato di aver ucciso Max poiché accanto al suo corpo è stata trovata una sua foto. Per questo, la maggior parte delle persone lo hanno isolato. Marco invece, comincia ad esporre i suoi sospetti agli altri sulla pericolosità di Giovanni.
Lidia sarà fondamentale su quello che riguarda il piccolo Hamid. La donna è infatti convinta che sia tenuto nascosto da Karim, il barista, e che dietro a tutta questa storia ci sia un traffico di esseri umani. Il tutto nasce a seguito di alcune disegni fatti da Hamid.
Le anticipazioni ci rivelano che tutto quello che hanno scoperto fino a quel momento verrà messo in discussione per via di una scoperta sconcertante. Ma torniamo alla curiosità iniziale e oggetto dell’articolo.
Sin dalla prima puntata, molti telespettatori attenti erano convinti che la storia fosse ispirata ad una realmente accaduta. Anche perché alcuni dettagli non lascerebbero spazi a dubbi. Molti di essi si riferiscono precisamente alla tragedia avvenuta nel 2017 a Rigopiano.
A rispondere a questa curiosità, erano stati gli stessi autori che avevano negato di aver preso spunto a quel terribile avvenimento. Hanno inoltre specificato che se ci sono dei riferimenti alla tragedia, sono stati puramente casuali e inconsapevoli.
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Valerio D’Annunzio aveva inoltre aggiunto che hanno troppo rispetto per quello che è accaduto qualche anno fa e non avrebbero mai messo in piedi un progetto solo per il gusto di farlo e senza le giuste informazioni. Pensa che se nella storia c’è qualche elemento reale, è probabile che durante la stesura siano emersi elementi dall’inconscio.
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Anche se la fiction fa pensare che si sia ispirato a quel fatidico 28 gennaio del 2017, non è affatto così. Anche perché oltre alla tragedia un sé, parliamo di 29 vittime della slavina.
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