Luca Barbareschi ha fatto una confessione quanto meno controversa. Sostiene di essere stato omosessuale per un periodo della sua vita.
In una recente intervista l’attore Luca Barbareschi ha fatto una confessione sorprendente: “Sono stato omosessuale nella mia vita“. La rivelazione è avvenuta durante una discussione riguardo al personaggio che ha interpretato nel suo nuovo film intitolato “The Penitent”.
Barbareschi ha anche espresso la sua frustrazione nei confronti delle nuove generazioni, in particolare dei suoi figli, che sembrano avere un senso dell’umorismo limitato rispetto alle tematiche considerate politicamente corrette. Il suo tentativo di scherzare con termini che potrebbero essere considerati offensivi viene spesso respinto dai figli che si mostrano più sensibili e attenti alle questioni di genere.
Luca Barbareschi ha condiviso le sue opinioni riguardo all’attuale clima sociale, sostenendo che le questioni legate all’identità di genere si siano complicate in modo eccessivo. Secondo l’attore, ci sono ormai centoventi identità di genere che spesso entrano in conflitto tra di loro. Barbareschi teme che questa complicazione eccessiva porterà a una reazione negativa in futuro, creando un ambiente ancor più polarizzato di quello attuale.
Ha anche criticato l’obbligo che si è imposto negli Stati Uniti nelle “writing room” televisive di includere personaggi di diverse etnie, orientamenti sessuali e background culturali, sostenendo che questo potrebbe essere forzato e non rispecchiare la realtà. Secondo lui, l’inclusione dovrebbe essere spontanea e naturale, non forzata per seguire un’agenda politica.
Luca Barbareschi ha anche espresso la sua opinione sul tema delle molestie sessuali. Ha sostenuto che alcune attrici che denunciano molestie potrebbero non aver subito vere e proprie aggressioni, ma solo avances indesiderate di scarso rilievo.
L’attore ha ironizzato su alcune situazioni in cui ha visto alcune attrici presentarsi con atteggiamenti provocatori. Ha sottolineato che lui non ha mai avuto bisogno di ricorrere a tali tattiche per ottenere relazioni sessuali consensuali.
Barbareschi ha sottolineato che il problema delle molestie è grave e generale e riguarda non solo le attrici, ma anche le donne comuni che affrontano situazioni simili sul posto di lavoro o in altre circostanze. Ha sostenuto la necessità di un cambiamento culturale che garantisca la dignità e la libertà delle persone, ma ha anche criticato l’attenzione eccessiva riservata alle problematiche delle attrici rispetto ad altre donne che subiscono molestie.
Luca Barbareschi ha toccato anche il tema della libertà di espressione nell’arte, sottolineando che non dovrebbe esserci un giudizio morale sull’arte stessa. Ha citato il caso in cui lui e Roman Polanski, regista francese, sono stati criticati dalle femministe a causa delle loro opere. Barbareschi ha sostenuto che la libertà di espressione artistica non dovrebbe essere limitata da giudizi morali o ideologie politiche.
Ha ricordato un episodio in cui è stato assalito da attiviste femministe durante un evento promozionale insieme a Polanski, sottolineando che tale atteggiamento estremo non contribuisce alla causa delle donne e che il vero cambiamento dovrebbe essere volto a migliorare le condizioni di tutte le donne, comprese quelle che subiscono molestie al di fuori del mondo dello spettacolo
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