Minori. Botta e risposta tra maggioranza e opposizione sul ricorso presentato da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulle concessioni demaniali balneari. I dettagli.
Il gruppo civico “Le Formichelle – Un’altra Prospettiva” ha diffuso una dura nota in cui ha espresso contrarietà verso l’operato dell’amministrazione sul tema, sostenendo che il ricorso sia scaturito da una normale attività di monitoraggio da parte del Garante: “Per rispetto della verità e di quanto aveva affermato, precisa che il ricorso alle delibere di giunta relative alla concessione delle spiagge indirizzato al Comune di Minori da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, non è scaturito da alcuna segnalazione di chicchessia ma, come riportato dal Bollettino n.22 del 3 giugno 2024, da una normale attività di monitoraggio della stessa autorità tenutasi in una riunione del 30 Aprile 2024“.
“Tutto questo – si legge ancora nella nota del gruppo consiliare di minoranza – non gioca a favore dei cittadini che, ancora una volta, vengono fatti oggetto di disinformazione e, ancora una volta, la responsabilità delle incomprensioni è da ricondurre ad un’amministrazione inadempiente, non “a qualcuno che non vuole bene il paese”, come si è voluto far credere. Questo sarà il nostro compito: comunicare la verità“.
Posizione diametralmente opposta quella espressa da parte dell’amministrazione comunale che fa capo al primo cittadino Andrea Reale, che accusa la compagine di minoranza di sviare il dibattito sul tema, evidenziando il ruolo chiave della segnalazione del 5 gennaio scorso della delibera finita all’attenzione del Garante.
“Tuttora in preda a “eccitazione elettorale”, le formichelle insistono nella mistificazione dei fatti, pur di provare a oscurare quella che è invece una volontà popolare chiarissima perché liberamente espressa. Giocano con le parole per depistare il lettore, ma non è certo questo il modo per “comunicare la verità“, si legge.
“Primo giochetto – proseguono da Palazzo di Città – Il ricorso dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) non è scaturito da alcuna segnalazione. Questo è evidente: né avrebbe potuto esserlo, né alcuno ha mai sostenuto che lo fosse“.
“Secondo giochetto – continuano, ancora, dall’amministrazione – L’AGCM ha optato per il ricorso in una “riunione tenutasi il 30 aprile 2024 nel corso di una normale attività di monitoraggio”. Evidentissimo anche questo, come risulta appunto dal bollettino n.22 del 3 giugno 2024 della stessa Autorità”.
“E allora? Dov’è l’imbroglio – continuano i membri dell’amministrazione – E’ nel terzo giochetto, che è molto più sottile: instaurando un forzato collegamento tra la “segnalazione” mancante ed il “ricorso”, e evidenziando invece la “normale attività di monitoraggio”, si tende subdolamente a far credere che non vi sia stata alcuna segnalazione e che l’Autorità abbia agito di propria iniziativa“.
Sono “false”, secondo quanto evidenziato dalla replica di Palazzo di Città le posizioni espresse dal gruppo di opposizione sul tema.
“Prima verità: la segnalazione c’è stata e risale al gennaio 2024 (pochi giorni dopo la pubblicazione della delibera che ha per oggetto! una rapidità sconcertante), come dimostra la comunicazione dell’AGCM in data 01/03/2024 prot.n.2028 – continua la nota – Seconda verità: non è il ricorso, ma è la “normale attività di monitoraggio” dell’Autorità ad essere stata innescata proprio da quella segnalazione, così rapida da escludere qualsiasi altra modalità di informativa dell’AGCM“.
“Terza verità – concludono dall’amministrazione – Viene così chiarito chi “disinforma i cittadini”, chi è “inadempiente e irresponsabile” e chi inganna il proprio paese anziché amarlo e lavorare per esso“.