Cristiano Malgioglio, icona della televisione italiana e celebre paroliere, non passa inosservato grazie ai suoi look eccentrici e alla sua personalità esplosiva. Tra i tratti distintivi del personaggio, spiccano i suoi occhiali da sole, che porta praticamente in ogni occasione pubblica. Molti pensano che siano parte del suo stile, ma il motivo reale va ben oltre l’estetica.
La malattia agli occhi di Cristiano Malgioglio
In diverse interviste, Malgioglio ha spiegato che gli occhiali da sole non sono solo un accessorio, ma una necessità. Lo showman soffre di una condizione che rende i suoi occhi estremamente sensibili alla luce. Ha dichiarato: “Le luci della televisione sono fortissime e, per me, molto dannose. Senza occhiali non riuscirei a lavorare”.
Questa sensibilità è accentuata dal colore delle sue iridi, un particolare e raro azzurro ceruleo, che rende i suoi occhi ancora più delicati. Questo non solo gli crea difficoltà davanti alle luci intense dei set televisivi, ma lo costringe anche a proteggere gli occhi in situazioni di forte luminosità.
Un dettaglio estetico trasformato in simbolo
Nonostante l’origine pratica dell’abitudine, gli occhiali da sole sono diventati un tratto iconico del personaggio pubblico di Cristiano Malgioglio. Sono parte integrante della sua immagine e del suo stile. Lui stesso, con la sua consueta ironia, ha scherzato su questo aspetto: “Quando li tolgo, mi sento nudo. Gli occhiali sono la mia corazza”.
Eppure, nelle rare occasioni in cui si è mostrato senza occhiali, il pubblico ha potuto notare la bellezza dei suoi occhi chiari. Malgioglio, però, non si sente a suo agio senza questa “protezione”.
Le poche foto senza occhiali
Anche se è raro vedere Cristiano Malgioglio senza i suoi immancabili occhiali, esistono alcuni scatti rubati o immagini di repertorio in cui appare a viso scoperto. In queste fotografie, i suoi occhi azzurri attirano immediatamente l’attenzione, dimostrando che la sua insicurezza non ha nulla a che vedere con l’estetica, ma piuttosto con una sensazione di vulnerabilità.