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Costiera Amalfitana. Regolamento accosti: dopo il ricorso al Tar le compagnie attendono nuova udienza e incontro in Prefettura

Costiera Amalfitana

Costiera Amalfitana. E’ una fase interlocutoria quella che stanno vivendo, in questi giorni, le compagnie di navigazione sulle questioni tassa d’imbarco e regolamento accosti. Decisivo sarà, infatti, l’incontro del 2 Maggio in Prefettura – richiesto dalla Tra.Vel.Mar. – che vedrà, al tavolo di S.E. Francesco Esposito, discutere con la Capitaneria gli operatori del settore che chiedono maggior chiarezza e temono ripercussioni gravi sull’esercizio delle loro attività e, di conseguenza, sui collegamenti marittimi per l’utenza.

Sulla tassa d’imbarco sembra evidente, negli ultimi giorni, da parte del Comune di Salerno, la volontà di compiere un dietrofront parziale, auspicato anche dal Consigliere Regionale delegato ai Trasporti Luca Cascone (qui i dettagli): lo scopo è, infatti, quello di esentare i residenti ed i lavoratori pendolari e di modulare, per tutte le altre categorie, il tributo da versare sulla base della lunghezza della tratta da percorrere.

Tutelare gli equilibri di bilancio e, al contempo, non gravare troppo sugli utenti, specie del territorio: questo l’orientamento di Palazzo di Città, dove sono già allo studio potenziali aggiustamenti dell’addizionale comunale in vigore dallo scorso 1 Aprile.

Per quanto riguarda il regolamento accosti, invece, l’auspicio delle compagnie di navigazione è quello di mettere fine alle restrizioni nei porti di Cetara e Maiori, che limitano gli attracchi ad imbarcazioni di lunghezza, rispettivamente, superiore a 27 e 23 metri, oltre che al limite minimo di cinque minuti tra un accosto e l’altro in tutti gli scali della Costiera Amalfitana.

Entrambe disposizioni osteggiate dalle compagnie, ma necessari per la Capitaneria che intende dare priorità alla sicurezza nei porti della Divina.

Proprio in riferimento a quest’ultimo punto l’udienza di due giorni fa ha rinviato il dibattito sul ricorso degli armatori ad una data successiva a quella dell’incontro del 2 Maggio, che potrebbe essere utile – si auspica – per individuare una soluzione alternativa e ricomporre la frattura tra compagnie di navigazione e Capitaneria.

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