Guglielmo Mollicone è stato una figura centrale nella lunga e tormentata vicenda legata all’omicidio di sua figlia, Serena Mollicone, avvenuto il 1° giugno 2001. Per quasi due decenni, Guglielmo ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità sulla tragica morte della giovane, diventando un esempio di determinazione e amore paterno.
La vita di Guglielmo Mollicone
Guglielmo Mollicone era un uomo semplice e apprezzato nella comunità di Arce, in provincia di Frosinone, dove lavorava come insegnante. La sua vita fu sconvolta il 1° giugno 2001, quando la sua figlia maggiore, Serena, scomparve improvvisamente. Dopo due giorni di ricerche, il corpo senza vita di Serena venne ritrovato in un bosco a pochi chilometri dal paese. La tragedia segnò profondamente la famiglia e, in particolare, Guglielmo, che da quel momento dedicò tutte le sue energie a ottenere giustizia per sua figlia.
Il ruolo di Guglielmo nella lotta per la verità
Per 19 anni, Guglielmo Mollicone non smise mai di cercare risposte sull’omicidio di Serena. Durante questo lungo periodo, si trovò a confrontarsi con indagini complesse, rallentamenti giudiziari e momenti di scoraggiamento.
Il caso prese una svolta significativa quando, dopo anni di silenzio e incertezze, vennero indagati Franco Mottola, ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce, sua moglie Anna Maria, il figlio Marco e due carabinieri. Guglielmo credeva fermamente che Serena fosse stata uccisa in caserma e si batté instancabilmente affinché venisse fatta luce su questa ipotesi.
Guglielmo Mollicone è morto il 31 maggio 2020, un giorno prima del 19° anniversario della morte di Serena. L’uomo aveva 72 anni e da novembre 2019 era ricoverato in una struttura di lungodegenza a causa di un infarto che lo aveva colpito pochi giorni prima dell’apertura del processo per i cinque imputati del caso.
La sua morte ha rappresentato un grande dolore non solo per la famiglia, ma anche per tutti coloro che avevano seguito la vicenda di Serena e ammirato la determinazione di Guglielmo.