Renato Zero è senza ombra di dubbio uno degli artisti più conosciuti e amati del panorama musicale italiano. Scopriamo i segreti della sua vita privata e professionale.
Renato Zero, il cui vero nome è Renato Fiacchini, è uno dei personaggi più importanti e riconoscibili della musica italiana. Nato a Roma il 30 settembre 1950, Zero ha iniziato la sua carriera musicale in gioventù, esibendosi in piccoli locali romani e adottando il nome d’arte “Renato Zero” come risposta ai critici delle sue performance. Ha registrato il suo primo 45 giri nel 1967, ma la vera svolta è avvenuta negli anni ’70, con l’avvento del glam-rock.
Nei suoi primi anni di carriera, Zero ha anche lavorato nel teatro e nel cinema, interpretando il ruolo del venditore di felicità nel musical “Orfeo 9” e apparendo come comparsa in alcuni film di Federico Fellini. Zero è noto per il suo stile provocatorio ed alternativo, caratterizzato da lustrini e paillettes, che ha introdotto in Italia attraverso la sua musica.
Renato Zero è stato sposato con Lucy Morante, la sorella di Massimo, chitarrista dei Goblin. Lucy e Renato si sono conosciuti negli anni ’70 grazie alla musica, e Lucy è diventata la manager di Renato, seguendolo e standogli accanto in ogni momento della sua carriera. Anche se il loro matrimonio è finito, i due sono rimasti in buoni rapporti. Renato ha sempre parole dolci per Lucy, tanto da affermare che la loro storia non si è mai interrotta, ma il loro rapporto è semplicemente cambiato.
Nel corso della sua lunga carriera, Renato Zero ha pubblicato oltre 30 album in studio. La sua discografia comprende anni d’oro come i primi anni ’80, ma anche periodi di crisi fino al 1990. Zero è conosciuto per il suo impegno in questioni sociali ed esistenziali, come evidenziato nei brani del suo album “Il dono”. Per celebrare il suo 60esimo compleanno, Zero ha avviato il tour “Sei Zero“, una serie di otto concerti in undici giorni.
Zero è conosciuto per il suo forte legame con i fan, che si autodefiniscono “sorcini”, un termine coniato dallo stesso Zero nel 1980. La fedeltà e la dedizione dei suoi fan sono leggendarie: Zero ha dedicato a loro la canzone “I figli della topa”, e nel 1982 ha persino organizzato le “Sorciadi”, un evento presso lo Stadio Eucalipti di Roma, partecipando personalmente alla premiazione dei vincitori.
L’unicità del suo personaggio e l’intensità delle sue performance lo hanno reso un’icona culturale e un punto di riferimento nel panorama musicale italiano. Zero non è solo un cantante, ma un vero e proprio fenomeno di costume, un artista capace di combinare musica, teatro e impegno sociale in un mix unico ed originale.
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