Clio Maria Bittoni è la moglie di Giorgio Napolitano. Scopriamo i segreti della sua vita professionale e privata.
Clio Maria Bittoni nasce a Chiaravalle il 10 novembre 1934 in un periodo particolarmente delicato per la sua famiglia, dato che i genitori si trovavano al confino. Figlia di Diva Campanella, una donna con forti ideali socialisti e attivamente impegnata anche dopo la Liberazione, Clio cresce in un ambiente politicamente sensibile e culturalmente stimolante.
Completa i suoi studi presso il liceo classico di Jesi e in seguito si laurea in giurisprudenza all’Università “Federico II” di Napoli. È proprio in questi anni universitari che conosce Giorgio Napolitano, il suo futuro marito. I loro destini si intrecciano nuovamente a Roma, dove Clio inizia la sua carriera in uno studio legale e Giorgio inizia la sua ascesa politica.
Nel 1959, i due giovani innamorati decidono di ufficializzare la loro relazione con un matrimonio civile celebrato al Campidoglio, seguendo le tradizioni del Partito Comunista Italiano. La loro unione sarà benedetta con la nascita di due figli: Giovanni nel 1961 e Giulio nel 1969. I due figli daranno a loro volta gioia ai genitori diventando, in seguito, genitori a loro volta.
Parallelamente alla crescita della famiglia, Clio si dedica con passione alla sua carriera di avvocato, specializzandosi in diritto del lavoro e in materia di equo canone agricolo. Grazie a questa specializzazione, ha offerto il suo supporto legale a molti braccianti, guadagnandosi una reputazione di grande professionalità e dedizione.
La sua passione per il diritto e la giustizia l’ha portata anche a lavorare per l’ufficio legislativo della Lega delle Cooperative, incarico dal quale ha deciso di dimettersi nel 1992, in concomitanza con l’elezione del marito alla presidenza della Camera dei deputati.
Nonostante la sua natura riservata, Clio ha sempre affiancato il marito durante il suo mandato presidenziale. Ha partecipato a numerosi eventi ufficiali e ha accompagnato Giorgio in quasi tutti i viaggi di Stato. Tuttavia, non ha mai dimenticato di esprimere la propria individualità, partecipando a eventi mondani e accettando inviti di stilisti per assistere alle loro sfilate. Ha anche avuto l’opportunità di ricevere consorti di spicco come la regina Rania di Giordania e la first lady statunitense, Michelle Obama.
Il suo forte spirito indipendente si è manifestato anche in piccoli gesti come quando, nel 2012, ha scelto di visitare una mostra su Vermeer come una cittadina qualunque, insistendo nel pagare il biglietto d’ingresso.
Oltre al suo impegno professionale, Clio si è sempre mostrata sensibile alle tematiche legate ai diritti delle donne. Si è espressa a favore delle vittime di violenza attraverso lettere pubblicate sui quotidiani e, nel 2014, ha omaggiato personalmente le vittime di aggressioni con un gesto simbolico presso la fontana dei Dioscuri.
Dopo anni passati nel Quirinale, Clio e Giorgio hanno scelto di trasferirsi nell’appartamento del palazzo della Panetteria, cercando una maggiore libertà dai protocolli e dalle formalità. La sua storia e il suo ruolo come consorte del Presidente della Repubblica la rendono una delle figure femminili intervistate nel libro “Le mogli della Repubblica” di Paola Severini Melograni.
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