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Chi è Alessandro Zan: età, compagno, gay, Ddl, fidanzato e vita privata

Alessandro Zan è il deputato del quale si è parlato moltissimo nelle ultime settimane per la proposta del Ddl che porta il suo nome.

Esponente della comunità LGBT, è noto soprattutto per aver promosso ed ottenuto il primo registro anagrafico italiano delle coppie di fatto.

Andiamo, quindi, a scoprire i segreti della sua vita privata e professionale.

Chi è Alessandro Zan

Alessandro Zan è nato a Padova il 4 ottobre del 1973. Dopo il diploma si avvicina ai movimenti per la pace e inizia a coltivare interesse per le tematiche sociali.

Entra a far parte del movimento LGBT ai tempi dell’università. E’ stato promotore di manifestazioni in favore dei diritti civili, fondatore del Padova Pride Village e più tardi presidente della sezione Veneto di Arcigay.

Nel 2001 inizia la sua carriera politica nelle file dei Democratici di Sinistra. L’anno seguente promuove e organizza il Gay Pride nazionale a Padova. In seguito diventa il coordinatore della campagna nazionale a sostegno dell’introduzione nell’ordinamento giuridico italiano del PACS, l’istituto a tutela delle coppie di fatto; ispirato alla normativa francese sul Pacte civil de solidarité.

Nel 2018 nelle file del Partito Democratico viene eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2.

Come detto nelle ultime settimane si è parlato molto di lui per il Ddl che prende il suo nome. Questo prevedeva, tra le altre cose, l’aggravante per i reati legati all’omotransfobia e alle discriminazioni. Il Ddl, però, si è fermato al senato.

Alessandro Zan proprio alla Camera ha ricordato i ragazzi che si sono suicidati per le discriminazioni che hanno subito e di quanto anche per lui sia stato difficile comunicare la sua omosessualità ai genitori.

Il mio pensiero va a un ragazzo di 18 anni di Bari che, martedì scorso, ha fatto il gesto estremo di lanciarsi sotto a un treno perché aveva confidato agli amici che dopo essersi dichiarato in famiglia i genitori non lo accettavano. Lui non si rassegnava, aveva un fidanzato, ha lottato ma non ce l’ha fatta: era insopportabile il pensiero di non essere accettato per ciò che era. Immagino cosa possa aver provato quel ragazzo, capisco le sue paure. Anch’io ero terrorizzato che mia madre e mio padre non mi accettassero, pensavo alle cose più brutte. Io sono stato fortunato e per questo li ringrazio, loro sono stati dalla mia parte“.

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