Il vademecum della viabilità per i prossimi anni. È così che presenta la sua Amalfi Daniele Milano. Il sindaco della Città ha esposto le sue riflessioni ai microfoni del Secolo XIX, illustrando, tra le altre, tutte le criticità che il comune si è trovato a combattere. Bus turistici e calo demografico, tutti i punti nell’intervista.
L’obiettivo non è il numero ma la sostanza. Tanti, troppi sono i visitatori che invadono strade e vicoli di Amalfi in un tempo ristretto. E così la Città si è trovata a cambiare la propria anima. La vocazione resta la stessa, con un appeal che – dopo il covid – ha fatto registrare una nuova impennata di numeri. È il core business del piano Ejarque, elaborato la scorsa estate per bilanciare le esigenze del territorio e quelle degli operatori turistici.
Ne ha discusso questa mattina, sulle colonne del Secolo XIX, il sindaco di Amalfi Daniele Milano. “Il problema principale è la viabilità: in Costiera abbiamo un’unica arteria che corre sul mare e collega 13 comuni. È nata come una mulattiera, immaginatevi com’è stata per anni tra pullman, auto e mezzi“. Per mitigare l’invasione sono state firmate varie ordinanze limitative sia per i bus, sia per le auto con le targhe alterne (leggi qui l’approfondimento). Il tutto nelle more di un progetto più ampio di “Ztl” territoriale, progetto già in Regione e in Parlamento, con Amalfi capofila. La mission è quella di estendere la norma Ztl dei centri storici a tutto il territorio.
“Siamo appunto 13 comuni con 4 accessi, 2 via mare e 2 montani. Si potrà entrare solo a precise condizioni e orari”. Basterà? “No, è la somma di tante misure che servono. Una decisiva per noi ad Amalfi è stata l’eliminazione del parcheggio dei bus turistici sul lungomare“. Oggi questi arrivano grazie a una pianificazione più accurata. I tour operator si sono organizzati, i più venendo via mare, altri con orari scaglionati. Ciò ha comportato delle perdite nelle casse comunali pari a un decimo del totale.
Sul piano Ejarque: “C’è la previsione di riduzione del numero medio di turisti nello stesso momento sul territorio. Oggi abbiamo una media
di 18 mila visitatori al giorno in contemporanea, dovremo ridurli in una prima fase a 14 e poi a 10. Più di queste Amalfi non può contenerne senza andare in difficoltà”.
AirBnb ha permesso a molti di alloggiare presso abitazioni private. Negli ultimi anni le località sono esplose per nuovi posti letto così gestiti: “Se uno compra una palazzina ad Amalfi e vuole farci un hotel, non può, c’è un piano regionale. Ma se compra un alloggio e fa un Airbnb invece sì, e infatti lo fanno tutti. Così i posti letto sono esplosi con 2 effetti negativi: folle di turisti ma anche perdita di residenti, di lavoratori per le attività e costi folli per i giovani. Così ci guadagna qualcuno ma ci perdono tanti”.