Un “appello accorato” per rendere possibili le modifiche al Codice della Strada necessarie ad introdurre la Ztl territoriale. Il primo cittadino di Amalfi Daniele Milano è ritornato, a margine dell’assemblea regionale Anci “I Sindaci uniscono la Campania” a trattare gli argomenti cardine della lettera indirizzata nella giornata di ieri dalla Conferenza dei Sindaci al governo ed alla Presidente del Consiglio, con cui si invita l’esecutivo a trovare una rapida soluzione al problema della viabilità in Costiera Amalfitana.
La Ztl territoriale rappresenta, dunque, un importante punto di approdo per lo sviluppo della viabilità in Costa d’Amalfi, senza la quale difficilmente si potranno risolvere le importanti criticità che riguardano le strade della zona.
In occasione dell’incontro il sindaco dell’antica repubblica marinara ha anche avuto un momento di confronto con il Sottosegretario alle Infrastrutture ed ai Trasporti Tullio Ferrante, che proprio nei giorni scorsi aveva auspicato che la prossima fase di dibattito parlamentare potesse condurre all’auspicato ampliamento del perimetro delle Ztl all’interno del codice della strada. I dettagli.
“Siamo felici di aver trovato a vari livelli interlocutori attenti a questo problema: auspichiamo che già dagli imminenti iter parlamentari che interesseranno la revisione del codice della strada questa proposta possa essere inserita al suo interno. Si tratta di un’importante proposta per la Costiera, applicabile anche in altre aree d’Italia che proprio come la nostra soffrono del sovraffollamento del territorio“, ha commentato il sindaco di Amalfi a margine dell’incontro.
Non sono ancora chiari, infatti, al momento, i tempi entro i quali la Ztl possa effettivamente entrare in vigore, così come le modalità di applicazione della stessa: varie le ipotesi possibili, la più accreditata, al momento, è quella di un sistema flessibile. Non un “numero chiuso” nè tantomeno un sistema a varchi, ma come un modello a tutti gli effetti dissuasivo, capace di indirizzare i flussi veicolari verso i comuni con maggiore disponibilità di aree di sosta. Fatti salvi, ovviamente, residenti, dipendenti e proprietari di seconde case o ospiti di strutture ricettive, proprio come avviene con le targhe alterne.
