È possibile richiedere dei soldi alla propria azienda per comprare casa. Ecco tutto quello che c’è da sapere e che si conosce poco. 

L’anticipo del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) rappresenta un’opportunità fondamentale per molti lavoratori privati che intendono finanziare l’acquisto della prima casa. Il meccanismo, regolato dall’articolo 2120 del Codice Civile, consente di richiedere una parte del TFR maturato, prima della cessazione del rapporto di lavoro, a condizione di rispettare specifici requisiti e limiti stabiliti dalla legge.

Anticipo TFR per l’acquisto della prima casa: requisiti e modalità

Per poter richiedere l’anticipo del TFR per comprare la prima abitazione, è necessario aver maturato almeno 8 anni di servizio continuativo presso lo stesso datore di lavoro. La normativa italiana permette di ottenere un anticipo massimo pari al 70% del TFR accumulato fino al momento della domanda, mentre chi ha destinato il TFR a un fondo pensione può chiedere fino al 75%.

La richiesta deve essere formalizzata per iscritto e corredata da documentazione che attesti l’acquisto imminente o già avviato dell’abitazione principale, come l’atto notarile di compravendita o il contratto preliminare (compromesso). L’immobile deve essere destinato a prima casa, cioè la residenza principale, sia per il richiedente sia eventualmente per i suoi figli.

È importante sottolineare che l’anticipo del TFR è ammesso una sola volta durante il rapporto di lavoro e che la somma anticipata sarà detratta dal TFR finale spettante al termine del rapporto.

La domanda di anticipo viene valutata dal datore di lavoro, che può accettare le richieste entro il limite del 10% degli aventi diritto all’interno dell’azienda e comunque non oltre il 4% del totale dei dipendenti. Questo sistema di limiti ha l’obiettivo di garantire la sostenibilità economica dell’azienda e la tutela dei lavoratori.

il tesoretto per comprare casa
La procedura per ottenere un anticipo per comprare casa – amalfinotizie.it

In genere, l’anticipo viene erogato entro un periodo che va da 30 a 60 giorni dalla presentazione della domanda, purché la documentazione sia completa e conforme. Qualora la pratica richieda tempi più lunghi, il termine massimo per la decisione è di 6 mesi, superati i quali la domanda decade.

Da evidenziare che al momento questa possibilità è riservata ai lavoratori del settore privato: i dipendenti pubblici, infatti, non possono richiedere l’anticipo del TFR per l’acquisto della prima casa, anche se recenti sentenze della Corte di Cassazione e proposte governative stanno aprendo a possibili modifiche in futuro.

L’importo ricevuto come anticipo è soggetto a una tassazione separata rispetto allo stipendio ordinario. In particolare, è prevista una ritenuta fiscale dell’11%, riducibile dello 0,30% per ogni anno di contribuzione successivo al quindicesimo. La base imponibile è calcolata al netto della rivalutazione maturata annualmente sul TFR.

Documentazione necessaria per la richiesta

Per presentare correttamente la domanda di anticipo TFR per l’acquisto della prima casa, è necessario allegare:

  • Documento di identità e codice fiscale del richiedente;
  • Atto notarile di compravendita o preliminare in corso;
  • Autocertificazione che attesti che si tratta della prima casa;
  • Eventuali fatture o preventivi in caso di lavori di ristrutturazione (se previsti).

La domanda deve contenere i dati personali, l’indicazione della motivazione (“acquisto prima casa”), l’importo richiesto e la lista dei documenti allegati.

Oltre all’acquisto della prima casa, la legge consente l’anticipo del TFR per motivazioni specifiche, come spese sanitarie per trattamenti straordinari, ristrutturazioni necessarie per rendere abitabile l’immobile, congedi parentali o formativi. In questi casi, la documentazione e i requisiti variano, ma il principio di base resta il medesimo: l’anticipo è un’anticipazione di somme già accumulate e non un’ulteriore erogazione.

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