Vivere non è un gioco da ragazzi è una serie TV diretta da Rolando Ravello ed è composta da un cast di professionisti eccezionali, che riescono a rendere bene le difficoltà di crescita incontrate da un gruppo di ragazzi che, da adolescenti, devono fare i conti per ritrovare se stessi e per assumersi le responsabilità.
Il tema è quello di un ragazzo di 18 anni che, dopo essersi innamorato di una coetanea, si ritrova a spacciare pasticche determinando la morte di un amico. Tutto si basa sull’interrogarsi sul senso delle responsabilità e sul senso del rimorso.
Che cosa accadrà nella seconda puntata di Vivere non è un gioco da ragazzi
Per capire che cosa accadrà nella seconda puntata di Vivere non è un gioco da ragazzi, quella del 22 maggio, bisogna esaminare la trama intera della serie TV. Il protagonista della serie è Lele, un ragazzo di 18 anni di origine borghese, che frequenta il liceo con i figli delle famiglie benestanti bolognesi. Lui è innamorato di Serena, una ragazza bellissima e intelligente.
Una sera in discoteca, proprio per far colpo su Serena, prende una pasticca. Lele vive in maniera esasperante questo frequentare le discoteche e il mondo della droga. Poiché la famiglia di Lele si ritrova in difficoltà economiche, proprio per poter frequentare Serena, Lele comincia a spacciare droga. Compra le pasticche nel suo quartiere e poi le rivende a prezzo doppio in discoteca.
Una sera vende una di queste pasticche al suo amico Mirco, il quale muore proprio in seguito all’assunzione della droga. A questo punto il ragazzo si ritrova in preda ai sensi di colpa, perché diventa consapevole di essere l’assassino di Mirco. E quindi entra in un turbinio di emozioni che finisce col mettere in crisi il rapporto con il suo migliore amico Pigi, con i genitori e con Serena.
La confessione di Lele al commissario Saguatti
Tutto il gruppo di amici che frequenta Lele sembra essere accomunato da un patto di omertà, per non mandare avanti il segreto dell’uso delle droghe. Ma chiaramente ogni ragazzo deve fare i conti con i propri scheletri nell’armadio. Lele non ce la fa a gestire il senso di colpa che prova e il rimorso per la morte di Mirco e quindi decide di confessare tutto.
Prima si confida con il padre e poi dà la sua versione dei fatti al commissario Saguatti. Come ha detto Fabio Bonifacci, autore della sceneggiatura di questa serie TV, un gesto che molti adolescenti percepiscono come innocente può diventare qualcosa in grado di provocare la morte e stravolgere altre vite con il peso della colpa.