Vittoria e Abdul è un film tratto da una storia realmente accaduto e che ha suo modo ha segnato un’epoca e ha fatto storia.
“Vittoria e Abdul” è un film diretto da Stephen Frears, basato sull’omonimo libro di Shrabani Basu. E il suo punto di partenza è una storia vera, quella dell’insolita e profonda amicizia tra la Regina Vittoria e il suo segretario indiano, Abdul Karim. Questa amicizia rappresentava uno scandalo nel contesto dell’epoca, tanto da essere considerata tabù e celata alla storia ufficiale.
Il contesto temporale della vicenda è la fine del XIX secolo. Una Regina Vittoria alla ricerca di figure affettive, dopo la prematura scomparsa del marito amato, trova in Abdul una presenza rassicurante. Tanto che, nonostante il suo ruolo iniziale di servitore, Abdul diventa presto il ‘Munshi‘ della Regina, ovvero il suo maestro di lingua urdu.
L’occasione per il loro incontro fu il giubileo d’oro della Regina nel 1887. Tra i cinquanta monarchi invitati, due erano indiani e per loro Vittoria pretese la presenza di camerieri indiani. Abdul, appena ventiquattrenne, catturò l’attenzione della Regina, divenendo in breve il suo servitore personale e poi, come detto, il suo maestro.
La loro relazione divenne motivo di pettegolezzi e scandali. Abdul, pur essendo musulmano e di ceto sociale basso, guadagnò una grande influenza sulla Regina. Non solo veniva invitato nei viaggi e nelle cerimonie ufficiali di Vittoria, ma la Regina gli assicurò anche un futuro di benessere, con una pensione e terreni in India.
Nonostante i molti sospetti, alimentati anche da una notte trascorsa insieme, gli storici escludono una relazione sentimentale tra i due. Il diario di Abdul testimonia un rapporto di vera amicizia e scambio culturale. Vittoria mostrò una mentalità aperta, rifiutando il razzismo dell’epoca, come dimostrato dalla sua decisione di abolire la schiavitù e di adottare una principessa-orfana africana.
La vicenda personale di Abdul proseguì con il suo matrimonio con una donna indiana. Quando Abdul ebbe problemi di salute, fu la stessa Regina Vittoria ad interpellare i medici di corte, rivelando una preoccupazione genuina per il suo amico.
Seppur la storia tra Vittoria e Abdul fosse stata celata al mondo, cercando di cancellare ogni traccia, la verità emerse un secolo più tardi. Nel 2010 fu ritrovato il diario di Abdul, svelando la profondità di un’amicizia tenuta nascosta. Questa relazione, complessa e articolata, mostrò una Regina Vittoria in una luce diversa, come una sovrana in grado di superare le barriere sociali e razziali del suo tempo.
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