Ha iniziato a prendere forma nel giorno dell’Immacolata l’Associazione per la tutela dei familiari delle vittime della strada in Costiera Amalfitana. La rappresentanza su impulso dell’ennesima tragedia stradale che ha coinvolto Massimo De Rosa. Adesioni: siamo già oltre 170.
La più grande forma di rispetto per chi non c’è più è fare in modo che episodi simili non si ripetano. Per i familiari e le comunità di questo scrigno d’Italia che conta poco più di 11mila anime in tredici comuni. Già, perché proprio la Costiera Amalfitana vanta un poco lusinghiero rapporto con le morti stradali nella tanto iconica e maledetta SS 163 Amalfitana.
Una strada conosciuta in tutto il mondo per le bellezze che ne costeggiano la carreggiata, con i terrazzamenti che degradano a mare. Ma, purtroppo, anche per le stragi che negli anni ne hanno caratterizzato alcuni punti.
Nella giornata di ieri, su impulso dell’imprenditore nonché ex sindaco di Praiano Salvatore Gagliano, si è discusso sulla formazione dell’Associazione per la tutela dei familiari delle vittime della strada in Costiera Amalfitana. Una rappresentanza che mira a farsi sentire nelle sedi di palazzo, per gridare a gran voce al posto di chi non può. Prefettura, Ministero, Anas e Comuni saranno i principali referenti cui interfacciarsi per portare nelle sedi opportune le tante criticità che vive la viabilità in Costiera.
L’incontro di ieri, svolto alla presenza di oltre 200 persone, tra cui Nicola De Rosa, fratello del compianto Massimo e altri familiari delle vittime, è stato coordinato da Adele Cuomo. Presenti i sindaci dei comuni di Praiano Anna Maria Caso, e Positano, Giuseppe Guida.
Così il primo cittadino della Città Verticale Giuseppe Guida: “Contento per la grande partecipazione dei giovani, un elemento importante. Ma veniamo subito ai deterrenti per evitare di ritrovarci a piangere ancora nostri concittadini. Cerchiamo di capire quali siano le regole che devono gestire il flusso veicolare“.
Il Sindaco guarda all’autonomia: “La mission è dare maggior potere decisionale ai comuni per poter autoregolarsi e incidere in maniera decisa“. Capitolo autovelox: “Bisogna capire la fattibilità. Avevamo pensato anche a un sistema simile a quello autostradale come Virgilius“.
Sugli ausiliari: “Non è un problema di risorse, ma di vincolo legislativo. Ci è imposto di spendere non oltre una determinata somma per assumere stagionali. Sarebbe necessario incidere a livello governativo. I comuni turistici o virtuosi potrebbero godere di una deroga e assumere maggiori unità di vigilanza. Questo limite di spesa che ci blocca“.