“Perchè la Costiera Amalfitana è al top d’inverno”. Recità così il titolo di un interessante articolo della celebre rivista britannica “Times” che esalta le bellezze della Divina, invitandole a viverle soprattutto durante la bassa stagione.

La Costiera Amalfitana è ancora oggi piena di turisti, italiani e stranieri, che ne stanno apprezzando le sue meraviglie in un periodo autunnale straordinariamente mite: spesso, com’è ben noto, anche nei mesi più freddi è possibile godere di temperature clementi e di esperienze senz’altro uniche nel proprio genere.

Come scrive la giornalista Emma J.Page, infatti, viaggiare in Costa d’Amalfi durante i mesi di bassa stagione significa mettere da parte rumori, traffico e caos, e vivere la propria vacanza a ritmi “sintonizzati” con quelli di chi vive il nostro magico territorio da sempre, perché vi è nato.

Ed è in particolare su alcune bellezze poco note ai circuiti internazionali della Divina che il reportage del The Times londinese si sofferma.

La prima è senz’altro rappresentata dal borgo antico di Minori, una delle città più vivaci della Divina, nelle quali è possibile apprezzare, secondo la giornalista del The Times, il vero “lifestyle” locale fatto di passeggiate, ritmi lenti, acquisti in piccole botteghe e, per i più piccoli, lunghi pomeriggi all’insegna di giochi all’aperto e partite di calcetto.

Minori viene, inoltre, particolarmente apprezzata anche per le sue eccellenze enogastronomiche. Del resto, è nota ai più come città del gusto: la rivista britannica ne elogia, in particolar modo, la produzione locale della pasta, da acquistare in piccole botteghe per poterla consumare a casa.

Ma l’Antica Rheginna Minor viene anche valorizzata particolarmente dall’articolo del The Times per i suoi monumenti – su tutti, la Basilica di Santa Trofimena, giudicata una tappa imperdibile – e per le sue bellezze paesaggistiche.

Due esperienze giudicate da non perdere sono, infatti, una passeggiata lungo il Sentiero dei Limoni che conduce a Maiori, e la più impegnativa salita verso Ravello, attraverso un emozionante percorso fatto di ben millecinquecento scalini, puntellato di limoneti, orti ed agrumeti.